Le batterie allo stato solido sono considerate alla stregua del Santo Graal per le auto elettriche. Un giudizio evidentemente condiviso da Mercedes-Benz che ha deciso di aumentare in maniera significativa il suo impegno verso questo genere di prodotti.
La casa bavarese lo farà in collaborazione con l’azienda americana Factorial, iniziando lo sviluppo delle batterie Solstice, le quali sembrano avere tutte le carte in regola per riuscire a rivoluzionare la mobilità elettrica. Questi alimentatori, infatti, promettono uno straordinario mix tra la loro autonomia record e una ricarica ultrarapida.
Batterie allo stato solido, Mercedes procede come un treno
Mercedes sembra ormai aver deciso di praticare con la massima decisione la strada delle batterie allo stato solido, per le proprie vetture elettriche. È stato il direttore tecnico della casa teutonica, Markus Schaefer, ad affermare che saranno queste batterie compatte con una densità di energia di 450 Wh/kg a stabilire nuovi standard in termini di autonomia, costi e prestazioni. Standard che, peraltro, non sono più così lontani come si pensava. Ancora Schaefer, infatti, ha dichiarato che la fase di sperimentazione su strada inizierà tra pochi mesi.
Occorre sottolineare come lo sviluppo delle batterie allo stato solido rappresenti una vera e propria pietra miliare per l’intera industria automobilistica, non soltanto per Mercedes-Benz. Tanto da aver convinto anche altre aziende di primo piano, a partire da Toyota e Nissan. I due marchi giapponesi, infatti, hanno dal canto loro provveduto a dichiarare il proprio debutto in questo ambito entro quattro anni, con il lancio della prossima GT-R elettrica.
Le batterie allo stato solido permetteranno un utilizzo facile come quelle a combustione
A spingere queste case verso lo sviluppo delle batterie allo stato solido è una precisa constatazione: grazie ad esse, infatti, le auto elettriche potranno essere utilizzate con la stessa facilità che distingue i veicoli dotati di motore a combustione interna. Sono infatti in grado di offrire un’autonomia uguale o addirittura superiore ad un diesel, tanto da arrivare a 1.200 chilometri, senza obbligare a tempi biblici per la ricarica.
Siamo quindi in presenza di una tecnologia estremamente promettente, tale da convincere ad affrettare lo sviluppo in modo da dare una risposta alle perplessità di molti utenti della strada. Sono ancora tanti, infatti, quelli che si mostrano scettici di fronte alla necessità di ricariche che durano troppo. Tanto da rimandare o evitare del tutto il definitivo salto verso la mobilità elettrica.
Sino all’annuncio della Mercedes, si riteneva che le batterie allo stato solido sarebbero entrate in produzione di massa soltanto a cavallo del 2030. Ora, però, la situazione si sta modificando con grande rapidità. Alcuni marchi, infatti, sembrano decisi a cogliere di sorpresa il resto del gruppo. Ove riuscissero a farlo si ritaglierebbero una rendita di posizione, in un momento delicatissimo. Buttando in pratica fuori dal mercato, o quasi, i ritardatari.
Mercedes e Factorial, l’alleanza sta per dare risultati copiosi
Nella corsa tesa a massimizzare i profitti Mercedes si è alleata con Factorial. Il binomio che ne è scaturito si è concretizzato nelle batterie allo stato solido Solstice, le quali sono in grado di offrire una densità di energia di 450 Wh/kg , tale da riuscire ad aumentare dell’80% l’autonomia delle auto elettriche. Questo a detta delle due aziende, che però non specificano quali siano i modelli confrontati.
Inoltre, la tecnologia in oggetto è più compatta del 33% rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. Una caratteristica che aiuterà a ridurre il peso dei veicoli che le equipaggiano, traducendosi di conseguenza in una massimizzazione della loro efficienza.
La collaborazione tra Mercedes-Benz e Factorial per lo sviluppo di queste batterie è iniziata nel corso del 2021. In quel momento, anche Stellantis partecipava al round di finanziamento di Factorial, che ha anche un accordo di sviluppo con Hyundai-Kia.
Da allora, però, Mercedes ha condotto diversi round di investimento in Factorial, incluso uno da 200 milioni di dollari nel 2022. Ha dimostrato quindi di crederci più di altri e ora può passare alla cassa per ritirare i frutti del proprio investimento. La casa, infatti, ha già ricevuto i primi campioni delle celle Solstice e prevede di iniziare i test sui suoi veicoli elettrici molto presto. Se al momento si parla ancora di una produzione su larga scala entro la fine del decennio, occorre vedere se sarà realmente così o se, al contrario, ci sarà un’accelerazione decisiva.
Perché si parla tanto delle batterie allo stato solido
Il motivo che spinge il dibattito sulle batterie allo stato solido deriva dal fatto che non solo aumentano l’autonomia dei veicoli elettrici, ma risolvono anche problemi chiave come la sicurezza e la sostenibilità. Factorial, per riuscirci, ha optato per un design a catodo secco e un sistema elettrolitico a stato solido a base di zolfo. Una scelta che rende i suoi prodotti più sicuri rispetto ai design convenzionali con elettroliti liquidi, consentendo loro di resistere a temperature superiori a 90ºC senza cedere in termini di stabilità.
Questo risultato si va poi ad aggiungere alla minore dipendenza dai sistemi di raffreddamento, contribuendo di conseguenza all’efficienza energetica e all’abbattimento dei costi. Markus Schaefer, nel corso di un’intervista rilasciata a Reuters ha voluto porre particolare enfasi sul fatto che questa tecnologia consentirà alla Mercedes non solo di offrire veicoli con una maggiore autonomia, ma anche di ottimizzare la produzione utilizzando materiali più economici, come le carrozzerie in acciaio, anziché in alluminio.
Queste le sue parole, al riguardo: “Solstice offre nuovi miglioramenti nella densità energetica e nelle caratteristiche di sicurezza che ci aiuteranno a sviluppare veicoli elettrici che stabiliscono nuovi standard”.
Mercedes, ma non solo
Come abbiamo già ricordato in avvio, Mercedes non rappresenta comunque l’unica azienda automobilistica che ha scelto la strada delle batterie allo stato solido, da anni. Alla casa bavarese si aggiungono infatti Toyota e Nissan,
La prima sta sviluppando la propria tecnologia confidando nel sostegno del Ministero del Commercio e dell’Industria giapponese. Un’alleanza che si spiega con la necessità di ridurre la propria dipendenza dalla Cina e dalla Corea del Sud.
Anche la casa di Yokohama ha dato luogo ad una strategia analoga. ha infatti optato per la lavorazione su un proprio sistema di batterie allo stato solido destinato ad alimentare i suoi futuri veicoli elettrici. Così come del resto fatto da un’azienda cinese, quella SAIC di cui fa parte MG, la quale promette che entro il prossimo biennio inizierà la produzione di massa di batterie allo stato solido. Un annuncio che riguarda le auto elettriche, poiché per gli ibridi ci sarà addirittura un anticipo, tanto che l’IM L6 già ne dispone.
Per trovare la quadratura del cerchio, è però necessario trovare la chiave che consenta la produzione in serie di batterie a stato solido senza che ciò comporti costi esorbitanti. Proprio i costi esorbitanti, infatti, stanno ritardando i piani di Fisker o Dyson. Le case che abbiamo citato, sembrano esserci riuscite.