Batterie auto elettriche: critiche all’Unione Europea per il riciclo

Ippolito V
L’Unione Europea sta commettendo un grave errore con le batterie per auto elettriche? Arrivano delle critiche dal settore.
Ricarica auto elettrica

Mentre le auto elettriche continuano a diffondersi sulla scena mondiale, divampano i dubbi circa le batterie. Quale sarà il loro futuro? Una domanda che cerca di porsi Autocraft EV Solutions, un operatore specializzato, pronto a collaborare con diverse compagnie molto rinomate nell’industria. Ad avviso dell’azienda, l’Unione Europea faticherebbe tuttora a vedere il quadro generale della situazione. Difatti, le risposte finora fornite dall’istituzione comunitaria tarda a convincere gli operatori. Che si dicono convinti di un futuro nebuloso, a meno di non assumere dei seri provvedimenti.

Batterie auto elettriche: l’Unione Europea sta commettendo uno sbaglio?

Auto elettriche

Le dichiarazioni di Autocraft meritano particolare attenzione avendo un ampio know-how in materia. Trattandosi del proprio core business, vanta delle competenze difficili da replicare. E proprio dalla sua esperienza si sente di affermare che manca qualcosa nei piani fissati dall’Ue. Nello specifico, l’organismo sovranazionale deve imparare a sfruttare meglio gli accumulatori. Perché ancora troppe unità verrebbero troppo presto buttate, nonostante non abbiano esaurito il loro ciclo di vita.

All’inizio di quest’estate il Parlamento Ue ha emanato una nuova direttiva, inerente agli obiettivi di raccolta e di riciclo delle batterie elettriche. In una panoramica dettagliata, che dalla creazione conduce fino allo smaltimento, le parti interessate si interrogano in materia. Inoltre, l’organo legiferante ha decretato delle soglie minime di materiali recuperati dai rifiuti di batterie e dagli scarti produttivi per la realizzazione di ulteriori accumulatori. Ad avviso di Autocraft, l’errore è soprattutto uno: dare per scontato che la via migliore consista nel riciclo. Quando, in realtà, il pieno potenziale fatica a essere raggiunto. Si gettano via troppo facilmente i componenti dei veicoli e su questo si creda sia necessario partire. Stabilire la via migliore per sfruttarne le capacità consentirebbe di dare una svolta decisa, meglio dei programmi finora vagliati.

A suffragio della tesi, il numero uno esecutivo di Autocraft, Mike Hague-Morgan, mette sul tavolo tutta una serie di dati, attestanti l’inefficienza delle attuali pratiche di riciclo, giacché richiede il 53 per cento di elettriche, consuma il 14 per cento dell’acqua ed emette il 59 per cento dell’anidride carbonica necessaria in confronto alla produzione ex novo.

Il Parlamento europeo – commentato Hague-Morgan – prende sul serio la questione delle batterie delle auto elettriche a fine vita. Eppure, sono del parere che il riciclo venga privilegiato in modo troppo precoce nel ciclo delle batterie. Prima di esaurire ogni kWh, si smantellano celle, moduli e pacchi. E l’alternativa allora qual è? Sostituire il pezzo non più in grado di assolvere a pieno alla rispettiva funzione, con un intervento di manutenzione regolare. Ciò poiché ricorre a una parte minima dell’elettricità (3,2 per cento) e dell’acqua (2,8 per cento), rispetto alla produzione di un battery pack costruito da zero. E, peraltro, si genera appena il 2,9 per cento del carbonio.

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