Batterie delle auto elettriche, il riciclaggio non slegherà l’Europa dalla Cina

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Ad affermarlo è Jörg Burzer, responsabile Mercedes per la catena di fornitura

Il riciclaggio delle batterie per auto elettriche è un altro tema di grande interesse, quando si parla di un modello di mobilità più sostenibile. Al proposito, alcune settimane fa si è parlato molto di un nuovo impianto, aperto da Mercedes, in cui la casa tedesca punta a recuperare quasi il 100% delle materie prime originali delle vecchie batterie. Una cifra presentata come impressionante, anche perché notevolmente più alta di quella scaturita dai primi test pilota effettuati. Occorre però a questo punto precisare che, sebbene possa riciclare una quantità elevata di materiali, ciò non andrà a influire sulle attività minerarie. Di cui continuerà ad esserci un gran bisogno. Vediamo perché.

Batterie auto elettriche: il bisogno di estrarre terre rare permane

Nonostante i progressi in tema di riciclaggio, Mercedes avrà sempre bisogno di estrarre terre rare per produrre batterie per auto elettriche. Ad affermarlo è uno che la questione la conosce bene, Jörg Burzer, membro del consiglio di amministrazione Mercedes per la gestione della produzione, della qualità e della catena di fornitura.

Mercedes stabilimento Kuppenheim

Secondo lui, quindi, a prescindere da come vadano realmente le cose nel nuovo impianto di riciclaggio appena aperto a Kuppenheim, ci vorranno ancora molti anni di estrazione mineraria. Anche per il resto delle materie prime. Lo ha sostenuto nel corso di una conversazione intrattenuta con Autocar, che sgombra il campo da un gran numero di equivoci.

Il punto di partenza è che il nuovo impianto vanta una capacità produttiva di circa 2.500 tonnellate all’anno di cobalto, rame, manganese, nichel e litio. Sufficienti a produrre 5mila nuove batterie ogni anno. Se si tratta di un progresso rilevante, occorre però precisare che tale dato va a malapena a coprire una piccola parte della domanda. Nello scorso 2023, infatti, Mercedes ha venduto 222.600 auto elettriche in tutto il mondo e quasi 400.000 ibride plug-in.

L’autosufficienza non esiste, ora o in futuro

Il riciclaggio delle batterie non raggiungerà mai il punto di completa autosufficienza. Questa è la tesi di Jörg Burzer esplicitata nell’intervista concessa a Autocar. Ecco le parole da lui pronunciate, nell’occasione: “Penso che avremo sempre bisogno del 20, 30, 40% dei materiali estratti. Se il riciclaggio sarà in pieno svolgimento intorno al 2040, sarà ancora necessaria una gran parte delle materie prime provenienti dalle miniere”.

Mercedes stabilimento Kuppenheim

Saranno necessari da tre a quattro anni per raggiungere una produzione annua di 2.500 tonnellate, ha poi aggiunto. A renderlo necessario il fatto che attualmente, il numero di batterie a fine vita è limitato, considerato come le auto elettriche Mercedes siano ancora relativamente nuove. Basti pensare, in tal senso, che la sua prima auto elettrica di serie è stata la Mercedes EQC, lanciata sul mercato nel 2018. Mentre la generazione successiva di auto elettriche, come EQE, EQS o EQB, tra le altre, è arrivata dal 2021 al 2022.

È quindi del tutto evidente che, prima di poter riciclare le batterie, è necessario riuscire ad averne delle scorte. E a costituirle, non possono essere che vecchie batterie a fine vita per i veicoli elettrici. Proprio questo rappresenta il motivo principale per cui ci vorranno ancora molti anni prima che il nuovo stabilimento Mercedes sia in grado di conseguire la sua piena capacità di 2.500 tonnellate all’anno. Le nuove batterie devono ancora essere prodotte, saranno tante e ciò verrà fatto con materie prime provenienti dalle miniere.

Ne consegue che il nuovo impianto di riciclaggio della Mercedes funzionerà a scartamento ridotto almeno per i prossimi anni, almeno da tre a cinque. In questo arco temporale, il lavoro permetterà di andare avanti nella conoscenza di aspetti come il processo di ottimizzazione della scalabilità per il futuro. A fungere da base per queste operazioni saranno, per la maggior parte, le batterie che i tecnici della casa utilizzano per le prove e i prototipi. Senza contare che, come affermato da Burzer, l’azienda è disposta ad accettare batterie di altri produttori, anche con chimica diversa.

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