Batterie per auto elettriche, arriva dalla Corea del Sud la possibile svolta contro gli incendi

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A fornire la soluzione al problema potrebbe essere il Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology
Incendio auto elettrica

La serie di incendi di veicoli elettrici che hanno avuto come teatro la Corea del Sud lo scorso anno, hanno scatenato il panico e, soprattutto, grande scetticismo in tutto il Paese asiatico verso le auto elettriche. Per cercare di ristabilire una situazione di normalità, nei laboratori di Seul e dintorni è iniziata una intensa fase di ricerca sulle batterie, tesa con tutta evidenza a dare risposte in grado di tranquillizzare l’opinione pubblica. E i risultati sembrano iniziare a farsi molto interessanti, almeno stando a quanto annunciato dal Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology.

Una batteria potenzialmente ignifuga in arrivo dalla Corea del Sud?

Gli incendi dei veicoli elettrici sono statisticamente più rari di quelli che pure caratterizzano le consorelle a benzina, ma catturano maggiore attenzione mediatica. Nei rari casi in cui si verificano, infatti, le batterie sono oggetto della cosiddetta fuga termica, un fenomeno che si manifesta tramite le fiamme che continuano a propagarsi per ore nelle celle agli ioni di litio. Con un duplice risultato: lavoro complicato per i pompieri e possibilità che in luoghi chiusi, ad esempio i garage, le fiamme scatenatesi provochino un disastro.

Incendio auto elettrica

Per cercare di contrastarne tali effetti, gli scienziati che dedicano i loro sforzi alle batterie per auto elettriche hanno intrapreso una direzione ben precisa. Ovvero lo sviluppo di sostanze chimiche in grado di prevenirne gli incendi. Lo ha fatto, in particolare il Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology, che ha sviluppato una batteria al litio metallico di durata maggiore rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio e in grado di spegnere autonomamente gli incendi.

Può farlo grazie a un elettrolita, il materiale che consente il libero flusso di elettroni tra i terminali positivo e negativo della batteria, appositamente sviluppato per conseguire tale risultato. A spiegarne il funzionamento è lo studio redatto per l’occasione, pubblicato sulla rivista accademica Small.

Come funziona la nuova batteria sudcoreana?

Gli scienziati sudcoreani hanno sviluppato un elettrolita polimerico solido a triplo strato, il quale sembra in grado di prevenire gli incendi e facilitare il rapido movimento degli ioni delegati al trasporto della carica all’interno delle celle. Un’operazione che andrebbe a tradursi in velocità di trasferimento di energia più elevate. Dopo un migliaio di cicli di carica e scarica, la batteria al litio metallico sarebbe riuscita a mantenere quasi l’88% della sua capacità originale.

A commentare il risultato ottenuto è stato Kim Jae-hyun, che guidava il gruppo dei ricercatori. Queste le sue parole, contenute all’interno di un comunicato stampa pubblicato per l’occasione: “Si prevede che questa ricerca contribuirà in modo significativo alla commercializzazione di batterie al litio metallico che utilizzano elettroliti [a polimeri solidi], garantendo al contempo maggiore stabilità ed efficienza [ai] dispositivi di accumulo di energia”.

Lo stesso studio afferma che le applicazioni di questa batteria possono essere molto varie. Nel caso in cui la tecnologia fosse commercializzata, potrebbe praticamente alimentare non soltanto le auto elettriche, ma anche gli smartphone, i sistemi di accumulo di energia su larga scala e i dispositivi indossabili.

Anche LG Energy Solutions ha sviluppato una soluzione analoga

Occorre sottolineare che lo studio del DGIST si va ad inserire in un filone già esistente. Anche il colosso coreano delle batterie LG Energy Solution, infatti, ha optato per lo sviluppo di batterie per veicoli elettrici in grado di sopprimere la fuga termica. Nel suo caso, la soluzione adottata è quella di uno strato di sicurezza rinforzato sensibile alla temperatura. Agirebbe nei pacchi batteria alla stregua di un fusibile in modo da riuscire a prevenire il surriscaldamento al loro interno.

Incendio auto elettrica

I meccanismi di prevenzione degli incendi sono per ora nelle prime fasi di ricerca e sviluppo. La strada per risolvere definitivamente il problema è ancora molto accidentata. La cosa importante è nei laboratori di ogni parte del globo fervono lavori tesi a dare risposte esaurienti alla grande preoccupazione destata nell’opinione pubblica dagli incendi che caratterizzano le auto elettriche.

Anche perché proprio episodi di questo genere hanno contribuito ad alimentare lo scetticismo verso uno strumento prezioso per riuscire a dare vita a modelli di mobilità più sostenibili.

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