Batterie, se il litio è un problema la svolta può essere la carta

Ippolito V
La produzione su larga scala di queste batterie inizierà entro il 2025. Potremmo trovarci di fronte a una rivoluzione energetica.
flint batterie

Al momento il mondo sembra unicamente focalizzato sull’estrazione di litio, materia prima a dir poco centrale per le batterie per auto elettriche più commercializzate sul pianeta. Intanto, una startup di Singapore ha deciso di guardare altrove, non sotto terra ma verso le foreste. La Flint ha sviluppato una batteria innovativa che utilizza cellulosa, il principale componente di legno e carta, come base per una nuova generazione di accumulo energetico.

Non si tratta di una semplice sperimentazione da laboratorio o di un’idea ancora lontana dalla realtà. Questa batteria di carta vanta una densità energetica di 226 Wh/kg (superiore a quella al litio), un costo di produzione di soli 50 dollari per kWh (meno della metà rispetto alla tecnologia attuale) e un vantaggio cruciale, ovvero zero rischi di incendio. Il tutto con una produzione su larga scala delle suddette batterie prevista già entro fine anno.

flint batterie

Lo sappiamo bene, la diffusione delle energie rinnovabili dipende soprattutto da sistemi di accumulo efficienti, sistemi che possano immagazzinare, ad esempio, l’energia prodotta dal sole e dal vento per renderla disponibile all’occorrenza. Le attuali batterie al litio presentano problemi evidenti ai quali si sta tentando in diverse maniere di far fronte, compreso il superamento delle stesse. Sul litio, infatti, pesano problematiche come i danni ambientali legati all’estrazione delle terre rare, la forte dipendenza dall’Oriente, con pochi paesi che dominano il mercato delle materie prime.

Flint ha dunque trovato una soluzione molto interessante. A partire da batterie basate su zinco e manganese, materiali comuni, economici e facilmente riciclabili, non si richiede alcun elemento raro. “Abbiamo una catena di approvvigionamento abbondante e non utilizziamo materiali tossici” – ha dichiarato Carlo Charles, CEO di Flint.

Uno dei problemi più spinosi delle batterie al litio è la sicurezza. Gli incendi nelle auto elettriche, seppur rari, sono praticamente inestinguibili. La batteria di Flint elimina completamente questo rischio grazie a un elettrolita a base d’acqua, che impedisce il surriscaldamento incontrollato. La malleabilità della cellulosa, inoltre, consente di creare batterie in forme non convenzionali, rivoluzionando appunto il design dei veicoli elettrici e ottimizzando l’uso dello spazio.

flint batterie

Neanche a dirlo, il riciclo è l’aspetto più facilitato, con conseguente impatto ambientale minimo. Le batterie al litio, al contrario, sono un incubo per il riciclo: componenti tossici, processi costosi e impatti ambientali elevati sono ancora oggi problemi non secondari.

La produzione su larga scala inizierà entro il 2025, e se questa tecnologia manterrà le promesse, potremmo trovarci di fronte a una rivoluzione energetica. Qualcuno potrebbe davvero (finalmente) riuscire davvero a mandare in pensione il litio, iniziando una nuova era per l’energia.

  Argomento: 
X
Share to...