La posizione di leadership detenuta da Tesla nel comparto riservato alle auto elettriche è molto ambita, per ovvi motivi. Sono quindi molti i candidati che si propongono di strapparla alla casa fondata da Elon Musk. Tra i candidati non solo le case cinesi, ma anche la BMW, almeno nel segmento delle vetture premium.
All’interno della casa tedesca, peraltro, spira grande ottimismo. A suscitarlo la possibilità di sfruttare le celle di formato cilindrico di nuova generazione, le quali prospettano scenari perfetti per BMW. Sarebbero infatti in grado di conseguire il 20% in più in termini energetici e sino al 30% in autonomia aggiuntiva. Cui si vanno ad aggiungere la possibilità di ridurre i costi della metà e abbattere del 60% le emissioni nocive in quello che è considerato il punto debole della filiera elettrica, la produzione. Dati che, peraltro, potranno essere verificati già a partire dal 2025.
Se all’atto pratico queste batterie confermassero i dati che circolano, per Tesla la situazione inizierebbe a farsi realmente complicata. Più di quanto non lo sia ora, con la sostanziale stasi delle vendite provocata dal continuo rialzo dei tassi di interesse da parte della FED.
BMW: l’attacco a Tesla è dietro l’angolo?
I dati relativi elle nuove celle di formato cilindrico sembrano prefigurare la sfida alla concorrenza, a partire da Tesla, con notevoli possibilità di affermazione nel segmento di mercato ricoperto da BMW. Il confronto con le prismatiche di prima generazione è abbastanza impietoso e apre nuove prospettive al marchio tedesco. Le autonomie più estese e i prezzi più contenuti hanno in effetti fatto da base alla grande crescita di Tesla nel corso degli anni trascorsi dalla sua fondazione.
Se, per ora, la posizione di leadership di Tesla non è ancora messa in dubbio, dal 2025 le cose potrebbero mutare in modo radicale. Ad aprire tale possibilità le indiscrezioni che circolano che ove si rivelassero veritiere avrebbero ricadute pratiche di larga portata. In pratica, un modello come la iX3 sarebbe in grado di portare la sua autonomia dagli attuali 453 a circa 580 km. Un dato il quale andrebbe peraltro a mixarsi con costi inferiori agli odierni e ingombri ridotti.
Inoltre, la presenza di più nichel e meno cobalto, permette alle nuove batterie BMW di presentarsi come ecofriendly, tanto da poter essere riciclabili al 95%. Considerate le polemiche sull’effettivo rispetto dell’ambiente della filiera elettrica, si tratta di un dato non certo trascurabile per l’opinione pubblica.
Secondo la casa tedesca è Tesla a dover inseguire
Se in casa BMW si nega con decisione l’esistenza di ritardi nei confronti del brand californiano, sembra al contrario trasparire grande fiducia sulla possibilità di vincere in un confronto diretto, eventualità che qualche tempo fa appariva alla stregua di un miraggio.
Le parole del capo della produzione Milan Nedeljkovic, rilasciate ad Automotive News Europe, infatti fanno capire come all’interno della società si respiri grande fiducia. nel corso dell’intervista rilasciata ha infatti dichiarato: “Tesla deve colmare il divario con noi. In effetti, non vediamo alcuna lacuna rispetto a Tesla”.
Occorre considerare che le batterie di nuova generazione rappresentano soltanto un aspetto della strategia che il marchio tedesco sta mettendo a punto per posizionarsi al meglio sul mercato globale delle auto elettriche. BMW ha in serbo anche una nuova linea di motori elettrici, la quale dovrebbe apportare ulteriore forza ai modelli della casa tedesca.
Naturalmente, però, resta da vedere come si concretizzerà la risposta della concorrenza, A partire proprio da Tesla, che sta portando avanti lo sviluppo delle celle 4860. Se anche Elon Musk sta cercando di riposizionarsi, di fronte ad una situazione economica che sta spingendo alla stasi sul mercato delle elettriche, le prime mosse successive ai risultati inferiori alle aspettative del terzo trimestre sembrano andare in direzione di nuovi investimenti.
Una mossa la quale, però, potrebbe accompagnarsi ad un ritardo nell’apertura della nuova gigafactory che dovrebbe essere costruita in Messico. In effetti con i dati deprimenti provenienti dai mercati di Stati Uniti e Regno Unito, sembra aprirsi una nuova fase nella disfida in atto sul full electric. In cui a complicare i piani di tutti potrebbero essere le case cinesi, ormai attese ad una crescita esponenziale in ogni parte del globo.