BMW e Continental: arriva il motore ruota per le auto elettriche, più autonomia e prestazioni

Ippolito V
Per la prima volta, BMW e Continental portano in un contesto di auto elettriche l’efficienza dei veicoli a due ruote eco-friendly.
Motore ruota BMW

Finora, la configurazione delle auto elettriche è stata approssimativamente la stessa per tutti i modelli: uno o più moduli elettrici vengono posizionati accanto agli assi e, tra di essi, vengono collocate le batterie il più in basso possibile. Tuttavia, BMW e Continental stanno pensando di apportare un cambiamento significativo che, almeno in teoria, potrebbe rivoluzionare l’industria automobilistica, avvicinandola al mondo delle motociclette. Infatti, il loro concetto richiama il funzionamento dei veicoli a due ruote ecologici, dove il motore è collocato nel mozzo della ruota. Quest’idea è molto promettente, e anche se siamo solo all’inizio, presto potremmo saperne di più sul progetto.

Secondo quanto riferito dai portavoce delle due aziende, l’obiettivo è dimostrare che ci sono alternative al classico approccio seguito finora nel settore delle auto elettriche. Fino ad oggi, c’è stata una predominante modalità di progettazione delle BEV che ha spinto i costruttori a seguirlo senza porsi troppe domande. Le possibili ripercussioni su tutto il settore sono ben comprese, e potrebbe darsi che altre aziende si uniscano al progetto o, almeno, seguano da vicino gli sviluppi. Nei prossimi paragrafi, esploreremo come BMW e Continental, ciascuna con competenze specializzate in campi diversi, sperano di apportare innovazione all’industria. Successivamente, cercheremo di identificare le tappe intermedie verso il raggiungimento degli obiettivi finali. Infine, discuteremo le potenziali implicazioni positive per l’industria automobilistica.

Motore ruota: BMW e Continental svelano la nuova tecnologia per le auto elettriche

Motore ruota BMW

BMW e Continental hanno deciso di collaborare con il colosso tedesco DeepDrive, sviluppatore di un motore per ruote che elimina la necessità di terre rare. In particolare, questa innovazione riduce l’uso di materiali ferrosi dell’80% e di magneti del 50%, portando a una possibile riduzione dei costi fino al 30%. La tecnologia si basa su un motore a flusso radiale a doppio rotore che aziona direttamente la ruota, con un diametro di almeno 18 pollici. Gli sviluppatori prevedono che ciò porterà a significativi vantaggi nello sviluppo delle automobili.

In particolare, libererà spazio nel telaio per consentire accumulatori di maggiore capacità, ridurrà i costi grazie all’uso inferiore di materiali e componenti. Inoltre, al posto dei freni idraulici ci saranno freni a secco aggiuntivi, portando a costi di produzione inferiori, dimensioni più contenute e una maggiore leggerezza. Ciò si tradurrà in una maggiore decelerazione, un migliore recupero di energia e un minore impatto ambientale. La riduzione dell’uso delle terre rare è particolarmente rilevante, in quanto tali materiali sono essenziali nella costruzione dei motori delle auto elettriche.

Tutto ciò è coerente con l’obiettivo delle auto elettriche (BEV) e con i programmi delle autorità politiche. L’Unione Europea ha già pianificato di vietare i veicoli a combustione interna entro il 2035, lasciando spazio solo ai carburanti sintetici (e-Fuel) se i risultati dei test dimostreranno l’assenza di emissioni nocive nell’ambiente. Le lobby dell’industria stanno cercando di influenzare il processo, cercando di attenuare le direttive delle istituzioni. Tuttavia, una task force dell’UE ha incoraggiato le autorità a mantenere ferme le proprie posizioni. Infatti, in seguito a studi approfonditi, gli analisti hanno determinato che i carburanti sintetici inquinano cinque volte di più rispetto alle auto completamente elettriche.

Le sfide legate alle auto elettriche (BEV) non sono affatto facili da superare. Uno studio condotto dall’Università di Harvard ha rivelato che il vantaggio ambientale delle BEV rispetto ai veicoli endotermici si manifesta solo dopo aver percorso almeno 45 mila chilometri. Quindi, in base alle premesse, chi utilizza raramente il proprio veicolo ha paradossalmente maggiori motivi per optare per soluzioni a batteria. Ciò è dovuto al fatto che la produzione delle batterie rimane ancora dannosa per l’ecosistema. Tuttavia, le parti coinvolte sono ottimiste riguardo al raggiungimento degli obiettivi prefissati, soprattutto grazie ai significativi progressi nelle ultime innovazioni sviluppate dai ricercatori.

Tornando ai motori per auto elettriche proposti da DeepDrive, l’uso limitato delle terre rare è una caratteristica positiva. Inoltre, grazie alla minor presenza di elementi intermedi tra la batteria e il sistema di trazione, si prevede una minore perdita di energia e un’efficienza notevolmente superiore. Di conseguenza, si prevede un aumento dell’autonomia del 20%. Il tema dell’autonomia è stato a lungo una sfida da superare per rendere le BEV popolari in tutto il mondo. Al momento, persistono preoccupazioni sull’autonomia, in parte dovute a pregiudizi basati sul passato, quando le BEV non erano all’altezza degli standard attuali.

Tuttavia, esistono ancora ampi margini di miglioramento, e l’innovazione di DeepDrive è destinata a indicare la strada da seguire per altri produttori. Questo non significa che il cambiamento sia imminente; sarà necessario del tempo prima di vedere una dimostrazione pratica sul campo. L’integrazione nei modelli di produzione richiederà superare severi test di controllo. Date le dimensioni dell’idea, i progettisti dovranno sottoporre il propulsore a rigorosi test prima di procedere alla produzione definitiva. Attualmente, la potenza generata è di soli 150 kW (204 CV) e una coppia massima di 1.500 Nm nella versione ad alta tensione, compresa tra 400 e 800 Volt, con un peso di 32 kg e un’efficienza del 96,6 per cento.

Si prevede una grossa accelerata

Eppure, l’ingresso di due player tecnologici di spicco quali BMW e Continental lascia credere che l’andamento dei lavori subirà una decisa accelerata. Il direttore dell’area business safety and motion di Continental, Matthias Matic, ha sottolineato le qualità del progetto vagliato da DeepDrive, che va ad ampliare la gamma dei mezzi a zero emissioni. Tra la leggerezza, l’accessibilità e l’efficienza, l’unità ha tanto da offrire. La combinazione delle qualità con la tecnologia frenante efficiente di Continental e a prestazione elevate – ha concluso Matic – consentirà di dare un impulso decisivo al successo della mobilità elettrica. Attraverso un lavoro di squadra le parti confidano di determinare la svolta.

Il cofondatore e amministratore delegato di DeepDrive, Felix Poernbacher, è altrettanto positivo a riguardo. Sono convinti che lo sviluppo del propulsore a doppio rotore rivoluzionerà l’elettrificazione dei veicoli a motore. Mediante la partnership strategico credono di avere le basi ideali a creare un componente innovativo essenziale per la mobilità del domani. La crescente domanda del tipo di tecnologia dimostra, ad avviso di Poernbacher, che è il giusto sentiero da percorrere. Al momento l’idea è di avviare la produzione della versione definitiva fra tre anni, ovvero nel 2026. Inoltre, Continental ha in mente di integrare freni e sospensioni in un pacchetto solo.

BMW sta dimostrando dal canto suo di avere delle grandissime speranze per quanto riguarda l’esplosione delle BEV. Una politica figlia anche degli ottimi risultati commerciali conseguiti dalla sua attuale gamma, che, a differenza di certe sue eccellenti rivali, ha subito fatto presa sul pubblico di riferimento. In precedenti incontri con la stampa, il produttore ha rassicurato che i veicoli a combustione interna continueranno ad avere un ruolo nelle manovre aziendali. Tuttavia, è pur sempre vero che alla luce dei risultati conseguiti sarebbe anche comprensibile un cambio di rotta, con una scommessa totale sulle BEV.

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