Bugatti ha finalmente diffuso immagini e un video inedito del suo innovativo propulsore V16 aspirato, cuore pulsante della futura Tourbillon, sviluppato in collaborazione con Cosworth. Il nuovo motore è qualcosa di mai visto prima nel mondo dell’automotive, parliamo infatti di un capolavoro di ingegneria che unisce potenza estrema e raffinatezza tecnica.
Ciò che ha immediatamente catturato l’attenzione degli esperti è il sofisticato sistema di distribuzione della nuova Bugatti, decisamente fuori dagli schemi rispetto agli standard dei motori ad alte prestazioni. Il layout prevede una combinazione di ingranaggi e catene, con un sistema a doppia catena di distribuzione, una per ogni bancata, azionata da ingranaggi collegati direttamente all’albero motore. Questo tipo di architettura è raramente utilizzato in ambito automobilistico e potrebbe essere stato scelto per garantire stabilità meccanica e riduzione delle vibrazioni, data la lunghezza dell’albero motore che supera i 90 centimetri.

È probabile che la doppia catena, oltre a distribuire meglio le sollecitazioni, semplifichi la manutenzione e riduca l’attrito rispetto a una distribuzione interamente a ingranaggi, spesso riservata ai motori da competizione per via del rumore e della complessità. La pompa dell’olio del motore Bugatti, tuttavia, resta affidata a un sistema di ingranaggi, segno di una scelta tecnica bilanciata tra silenziosità e prestazioni.
Interessante anche la presenza sulla Bugatti Tourbillon dei variatori di fase degli alberi a camme, che sembrano mutuati dal V6 3.0 TFSI dell’Audi S4, anche se le sigle VW sono state deliberatamente rimosse. Entrambi i variatori inquadrati sono marchiati “Intake RH”, probabilmente un escamotage per celare dettagli progettuali sensibili.

Il V16, nonostante l’enorme cilindrata e la complessità, adotta fasatura variabile ma non profili multipli per le valvole: la valve lift è assente. Questo perché il sistema ibrido associato può coprire eventuali mancanze di coppia ai bassi regimi, lasciando al motore termico il compito di esprimersi al meglio agli alti giri, fino a 9.500 rpm.
L immagini pubblicate da Bugatti mostrano anche un muletto a tre cilindri, usato da Cosworth per testare i principi fondamentali prima della costruzione del V16 completo. Il collettore di aspirazione in fibra di carbonio e i quattro corpi farfallati, probabilmente forniti da Bosch, completano questo spettacolo ingegneristico.
Il video del banco prova, inoltre, è una vera sinfonia meccanica. Il sound del V16 che ruggisce fino alla zona rossa è una dichiarazione d’intenti: la Tourbillon non sarà soltanto una nuova hypercar, ma un manifesto tecnologico.