L’azienda cinese BYD ha dichiarato la sua intenzione di iniziare la commercializzazione del suo secondo modello di veicolo elettrico in Giappone entro questo mese. Il secondo dopo ATTO, utilitaria sportiva elettrica venduta da febbraio a Yokohama, al prezzo di 4,4 milioni di yen (30.205,26 dollari). Una mossa ispirata dalla necessità di assicurarsi un punto d’appoggio in un mercato ritenuto vitale dai marchi automobilistici più venduti a livello globale.
Una nota pubblicata dalla casa automobilistica ha affermato che l’azienda inizierà ad accogliere ordini per la sua Dolphin a partire dal 20 settembre. Un annuncio che sembra destinato a provocare notevole preoccupazione nei rivali giapponesi che, dal canto loro, hanno già saggiato la forza di BYD in Cina. Una preoccupazione destinata a sommarsi con quella derivante da una politica commerciale sempre più aggressiva da parte di Tesla e degli altri produttori cinesi.
I prezzi della Dolphin in Giappone saranno rivelati proprio in concomitanza con l’inizio delle operazioni. In Cina, comunque, i modelli partono da 116.800 yuan (16.092,14 dollari). Resta quindi da capire se BYD (acronimo di Build Your Dreams) attuerà un ribasso in tal senso o meno.
BYD intende rafforzare la sua posizione in Giappone
La casa automobilistica con sede a Shenzhen prevede al momento di vendere esclusivamente auto alimentate a batteria in Giappone. Sono quindi esclusi in veicoli con altre tecnologie di propulsione che rappresentano peraltro un suo punto di forza sul mercato cinese, a partire dagli ibridi plug-in.
L’obiettivo che si prefigge BYD è di offrire una versione normale e una a lungo raggio della Dolphin, tali da risultare compatibili con lo standard di ricarica giapponese CHAdeMO. Mentre per l’introduzione del suo modello Seal sarà necessario attendere la fine dell’anno o l’inizio del prossimo.
Richiesto di un commento su quanto sta accadendo, un portavoce dell’azienda non ha però voluto pronunciarsi sul numero di veicoli sarebbe necessario vendere in Giappone per fare in modo da rendere redditizia l’operazione. Per quanto riguarda ATTO, da febbraio sarebbero stati venduti circa 700 esemplari. Per sostenere il suo sforzo in Giappone, la casa automobilistica cinese punta comunque ad inaugurare oltre 100 concessionarie entro la fine del 2025.
Le ambizioni del marchio cinese
BYD non nasconde di certo le sue ambizioni. La sua gamma continua a crescere a vista d’occhio e si fonda su robuste dosi d’innovazione. Ambizioni che nell’immediato futuro saranno esplicitate al meglio da Song L, il modello che sta turbando i sonni di Elon Musk.
Proprio questo veicolo rappresenta infatti il rivale con cui dovrà confrontarsi prossimamente Tesla Model Y, al momento leader globale in termini di vendite. Presentato al Chengdu Auto Show, ha subito evidenziato caratteristiche che sembrano fatte apposta per preoccupare Tesla.
A partire dal design, tale da farne un vero e proprio crossover, dotato di linee affilate, vita alta e un posteriore in grado di ricordare molto da vicino quello delle Porsche. L’azienda ha affermato di aver configurato il suo nuovo modello in maniera tale da raggiungere grandi livelli di efficienza e ricoprire grandi distanza. Al tempo stesso non sono ancora stati forniti dati dettagliati su batterie o autonomia stimata. La speranza di Tesla è che si tratti di un bluff. Considerato il livello sempre più elevato evidenziato dai produttori cinesi, quello dell’azienda californiana sembra però al momento poco più di una effimera speranza.
Non resta ora che attendere il prossimo trimestre, nel corso del quale è previsto il debutto di BYD Song L. Debutto che avrà il suolo cinese come prima direttrice e che sarà caratterizzato da una politica commerciale estremamente aggressiva. Come tale è stata preannunciata proprio da BYD e anche questo particolare la metterebbe in aperta concorrenza con Model Y. Lo sbarco sul vecchio continente dovrebbe avvenire invece nel 2024 e in questo caso a preoccuparsi dovranno essere le case europee.