Anche BYD sembra decisa ad avvantaggiarsi del pooling, lo strumento che può consentire alle case automobilistiche di evitare le multe previste dall’Unione Europea per lo sforamento dei limiti sulle emissioni di CO2 all’interno del vecchio continente. Il marchio cinese sarebbe infatti nel pieno delle trattative con alcune consorelle interessate a rendere meno violento l’impatto finanziario delle sanzioni in questione. Anche se ancora non è dato sapere quali siano le aziende interessate a tale ipotesi.
Pooling: di cosa si tratta, precisamente?
Com’è ormai noto, dal primo giorno del 2025 sono in vigore i nuovi limiti imposti dall’Unione Europea in fatto di emissioni di CO2. Chi li sfora viene sottoposto a multe di grande rilievo, quantificate da ACEA, l’associazione dei costruttori operanti lungo il territorio europeo in non meno di sedici miliardi di euro. Un importo gigantesco, tale da poter mettere in ulteriori difficoltà aziende che già sono costrette a convivere con una situazione di mercato molto problematica.
![BYD Atto 3](https://www.clubalfa.it/automobili/photos/2024/12/BYD-Atto-3.jpg)
Per cercare di attenuare i danni derivanti dalle sanzioni, la stessa UE ha comunque accettato di mettere in campo uno strumento, il pooling. Ovvero la messa in comune delle flotte tra più produttori, permettendo di conseguente la formazione di medie in grado di rientrare nei limiti. Naturalmente, all’interno dei pool chi risulta virtuoso può mettere in gioco la sua media e permettere a chi lo è meno, o per nulla, di evitare la multa, pagando il servizio reso.
Oltre al fatto di consegnare vantaggi di non poco rilievo ai produttori virtuosi, il pooling presenta un altro punto sul quale si sta concentrando l’attenzione dei critici. Opera un trasferimento di risorse che potrebbero invece essere utilizzate per dare vita a processi tecnologici tesi a rendere sempre più green il settore automotive. Un processo che, in definitiva, potrebbe provocare all’industria automobilistica europea danni molto più gravi di quelli conseguenti al pagamento delle multe.
BYD sta trattando con alcune case interessate a fare pooling
Proprio quanto sta facendo BYD dovrebbe far capire come il pooling rischi di trasformarsi in un’arma a doppio taglio, per molte case europee. La casa cinese, infatti, sta promuovendo il suo pool, che gli consentirà di ricevere introiti di non poco conto dalle aziende con cui sta trattando.
![Emissioni CO2](https://www.clubalfa.it/automobili/photos/2025/02/Emissioni-CO2-1.jpg)
È stato Alfredo Altavilla, Special advisor per l’Europa del colosso cinese, ad annunciare quanto sta accadendo. Queste le parole da lui pronunciate, in merito, nel corso della presentazione di Atto 2, a Torino: “Siamo in trattative, siamo sulla buona strada”. la buona strada è naturalmente quella di BYD, che può contare su un’ulteriore fonte di reddito, in un momento in cui sta facendo faville sul mercato.
Del resto, l’azienda cinese non fa altro che seguire i regolamenti dell’UE, come sta facendo Tesla, che ha già provveduto a formare il suo pool, cui partecipano Ford, Mazda, Stellantis, Subaru e Toyota. O come stanno facendo Mercedes-Benz e Geely, con tutti i suoi marchi europei (Polestar, Smart e Volvo). Resta naturalmente da capire l’effettiva convenienza di uno spostamento di risorse dalle aziende europee a quelle esterne, o almeno dove la veda l’Unione Europea che promuove tali politiche.