Se la stragrande maggioranza delle case automobilistiche sta affrontando la crisi a suon di licenziamenti di massa, scaricandola come al solito sulla forza lavoro, in Cina le cose sembrano andare nella direzione esattamente opposta. Anche perché, ad esempio, sul mercato locale molte case del Dragone aumentano le proprie quote sottraendole ai marchi occidentali.
Anche in Cina, c’è qualche caso simile, ad esempio quello di Yuanhang, che sta cercando di raddrizzare la barca rimodellando, al ribasso, i propri organici. Tra i marchi sorti all’ombra della Grande Muraglia, però, ce n’è uno che sta sorprendendo tutti per il vigore con cui va avanti in un momento non proprio felice come l’attuale. Si tratta di BYD, nel pieno di una crescita che sembra non conoscere ostacoli, come dimostrano gli ultimi dati pubblicati dall’azienda.
BYD i problemi li lascia agli altri
L’annuncio di He Zhiqi, il numero due di BYD, è destinato a suscitare non poco stupore, alla luce di quanto sta accadendo nell’automotive mondiale. L’azienda di Shenzhen, infatti, solo negli ultimi tre mesi, ovvero tra agosto e ottobre, ha assunto ben 200mila lavoratori, i quali sono andati ad aggiungersi ai già enormi organici della società.
Se, infatti, alla fine del 2023 BYD dava lavoro a poco più di 700 mila dipendenti, nella prima metà dell’anno in corso sono diventati 750 mila, per poi attestarsi a quota 900mila alla metà del mese di settembre. Considerato il ritmo delle assunzioni, entro la fine del 2024 la casa potrebbe superare il milione di lavoratori. Un organico il quale non ha praticamente precedenti nell’industria automobilistica globale, pur tenendo conto del fatto che BYD dedica i suoi sforzi produttivi anche a batterie, componenti per l’elettronica di consumo e sistemi di trasporto urbano.
A questo primo dato di grande rilievo, se ne aggiunge poi un secondo non meno interessante. La casa cinese, infatti, vede nel suo organico la presenza di più di 110mila addetti alla ricerca e allo sviluppo. Anche in questo caso si tratta di un primato a livello mondiale, l’ennesimo prodotto da BYD nella sua non molto lunga storia. Naturalmente, come del resto ammesso da He Zhiqi tramite il suo account sul social cinese Weibo, gran parte di questo incremento della forza lavoro è direttamente collegata alla continua crescita del brand. Occorre quindi vedere cosa accadrà nel futuro, in caso tale sviluppo dovesse venire parzialmente meno. nel breve periodo, però, si tratta di una prospettiva non proprio preventivabile.
Un record dopo l’altro
Del resto, ormai per BYD i record sembrano una consuetudine molto piacevole. Basti pensare che sempre nel periodo compreso tra agosto e ottobre, la sua capacità produttiva è aumentata di circa 200 mila unità, volumi che sono stati resi necessari da una crescita senza sosta delle vendite.
A tal proposito basta ricordare come nel solo mese di ottobre BYD sia riuscita a piazzare oltre mezzo milione di veicoli, per la precisione 502.657, al culmine di cinque mesi consecutivi di vendite record. Per effetto del dato conseguito, rispetto allo stesso mese dell’anno passato la casa ha messo quindi al proprio attivo un clamoroso +66,53%, contro le 301.833 unità di ottobre 2023. Mentre, nel caso in cui si prenda come riferimento il passato mese di settembre, quando le vetture vendute erano state 419.426, il progresso è del 19,84%.