BYD si propone di battere il ferro mentre è ancora caldo. Dopo aver festeggiato i grandi dati del terzo trimestre dell’anno, in cui ha superato anche Ford in termini di vendite globali, cogliendo il sesto posto della relativa graduatoria, il principale marchio cinese sta ora completando i piani per lo sbarco in Europa. Per il quale è già stata fissata una testa di ponte in Ungheria, confidando nel pragmatismo di Viktor Orban, ben contento di cogliere i frutti dell’avversione ideologica di altri governi verso la produzione del gigante asiatico.
E per fornire basi ancora più forti alla propria strategia commerciale, BYD ha deciso che è arrivato il momento di concentrarsi su quella che è considerata la prossima frontiera dell’auto elettrica: le batterie allo stato solido. Ovvero quelle in cui l’elettrolita altrimenti liquido, si presenta sotto forma di solido, fornendo una lunga serie di vantaggi, tali da potersi rivelare decisivi nella guerra scatenata dalle case cinesi sull’auto elettrica.
BYD ora si dedicherà alla produzione di batterie allo stato solido con l’obiettivo di precedere tutti
Naturalmente, anche nel settore delle batterie allo stato solido BYD persegue obiettivi di grande portata. E non potrebbe essere diversamente, considerata la crescita evidenziata dalla casa orientale nel corso dell’ultimo anno. Una crescita che nelle previsioni generali dovrebbe senz’altro proseguire e rafforzarsi nel corso del 2025.
Gli obiettivi di BYD nel settore delle batterie sono stati estrinsecati dalla vicepresidente del gruppo Stella Li nel corso di una conversazione intrattenuta con il direttore di Motor1, Alessandro Lago. Queste le parole rilasciate dalla numero due del gruppo cinese al proposito: “Siamo in una posizione di leadership e saremo i primi a venderle”.
Stella Li ha poi proseguito affermando: “Ho controllato i programmi di ricerca e sviluppo e gli ingegneri dicono che le demo usciranno fra il 2027 e il 2029”. Si tratta quindi di un arco temporale limitato a pochi anni, al termine del quale le auto elettriche circolanti non solo potranno fare leva su accumulatori più ricchi di energia, ma anche più veloci da ricaricare, in grado di durare e non cedere assolutamente nulla sul piano della sicurezza. Inaugurando quindi una nuova era per l’auto elettrica.
La data che fuoriesce dai lavori condotti all’interno di BYD è molto precisa. È proprio Stella Li ad indicarla con assoluta esattezza: “La prima commercializzazione avverrà nel 2030. Dubito che questo calendario possa essere spinto ulteriormente, perché, quando scegliamo una batteria, consideriamo sicurezza, durata e possibilità di lavorare a temperature elevate. Attualmente la chimica al litio-ferro-fosfato (LFP) è più robusta”.
Le batterie allo stato solido non hanno ancora superato i test in condizioni estreme
Proprio l’ultima specificazione di Stella Li è da considerare con una certa attenzione. Nei test noti con il termine di “nail penetration”, in cui la batteria viene caricata completamente e poi penetrata lentamente da un ago di metallo, le batterie allo stato solido non sono ancora riuscite a superare la prova.
Mentre lo hanno fatto le celle LFP, le quali non prendono fuoco e non fanno fuoriuscire fumo durante il test. A differenza anche delle celle al nichel-manganese-cobalto, che a loro volta esplodono e vanno in fiamme. In pratica, le batterie LFP di BYD riescono a funzionare in un ampio intervallo di temperature, che si assesta in una forbice compresa tra -30 a 60 gradi.
Proprio per questo motivo, Stella Li si pronuncia a favore della chimica LFP, che potrebbe rivelarsi ideale ancora per 15 o 20 anni. Favorita in tal senso anche dalla continua diminuzione del prezzo del litio, tale da rendere queste batterie sempre più convenienti. Una volta arrivate a maturazione, saranno le batterie allo stato solido a prenderne il posto, con BYD ancora una volta in prima fila.