Anche BYD si trova alle prese con la necessità di un richiamo delle proprie vetture. Il marchio cinese ha infatti informato l’autorità di regolamentazione del gigante asiatico che sta procedendo in tal senso nei confronti di circa 97mila veicoli elettrici (EV) per un difetto di fabbricazione. Il difetto in questione riguarda un’unità di controllo dello sterzo il quale potrebbe comportare rischi di incendio. È stata l’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato (SAMR), l’ente preposto a sovrintendere alla regolarità delle operazioni che avvengono sullo stesso, a darne notizia.
BYD costretta a richiamare 97mila veicoli tra Dolphin e Yuan Plus
BYD, la maggiore casa automobilistica cinese, è stata costretta a richiamare circa 97mila veicoli, tra Dolphin e Yuan Plus. Si tratta di quelli prodotti in patria tra il novembre del 2022 e il dicembre dell’anno successivo. Lo ha reso noto nella giornata di domenica l’autorità di regolamentazione del mercato, SAMR, chiarendo anche quali sono i modelli interessati dalla decisione della società.
BYD, a sua volta, chiederà ai propri concessionari di dare vita alla necessaria riparazione fisica nelle auto richiamate, stando a quanto è possibile leggere nella dichiarazione della SAMR. Al momento non è però ancora stato specificato se nel lotto dei veicoli elettrici richiamati ce ne siano, e quanti, di esportati.
Secondo i dati pubblicati a carico della China Association of Automobile Manufacturers, Dolphin e Yuan Plus sono stati i due modelli BYD più venduti nel 2023. Hanno infatti rappresentato complessivamente il 26% dei tre milioni di auto piazzate sul mercato nel corso dell’anno.
Per BYD si tratta di un atto abbastanza inusuale. Sino a questo momento sono stati pochi i richiami cui la casa è stata costretta a procedere per quanto concerne le sue vetture full electric e ibride plug-in. Un dato ancora più rimarchevole a fronte del fatto che si tratta ormai del più grande produttore mondiale per quanto concerne questo genere di veicoli.
L’episodio più notevole in tal senso si è verificato nel 2022, quando l’azienda fu costretta a ritirare un piccolo lotto di Tang ibride plug-in. La causa di quel ritiro era un difetto riscontrato nel pacco batteria il quale avrebbe potuto sfociare in pericolosi incendi.
Intanto la casa si prepara a sbarcare al salone dell’auto di Parigi
Il richiamo avviene nel momento in cui BYD si prepara a sbarcare al salone dell’auto di Parigi. Uno sbarco molto atteso e curato con la massima attenzione dalla dirigenza. Tanti, in effetti, si stanno chiedendo quali modelli saranno portati dalla casa nella capitale transalpina. Una curiosità che sarà soddisfatta soltanto il prossimo 14 ottobre, quando la casa terrà una conferenza stampa per poi aprire subito dopo il suo stand.
Nel frattempo, però, hanno iniziato a circolare le prime indiscrezioni al riguardo. Relative in particolare alla presenza nelle aree predisposte all’esterno della fiera di Porte de Versailles dello Yangwang U8, il super SUV considerato un vero e proprio concentrato di tecnologia e potenza. Dotato di un powertrain ibrido plug-in da 1.196 CV capace di far accelerare i 3.460 kg da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi, sarà disponibile anche nella versione full electric con un propulsore per ruota.
Non dovrebbe poi mancare la Z9 GT del marchio di lusso Denza, pronto a fare il suo debutto nel Vecchio Continente. Come dovrebbe fare capolino sotto la Torre Eiffel il Sea Lion, un SUV-coupé presentato lo scorso novembre al Salone di Guangzhou sviluppato sulla e-platform 3.0 con versioni elettriche per tre varianti di potenza, da 228 a 523 CV, oltre ad un modello ibrido plug-in. Il compatto, parte integrante della serie Ocean, ha già fatto il suo debutto in Cina.
Una serie di novità destinate a richiamare grande curiosità dal 15 ottobre in poi, alla luce dell’hype che ormai caratterizza le uscite pubbliche della casa cinese. Non resta quindi che attendere per capire se ancora una volta la casa cinese avrà fatto centro.