Car Thing di Spotify verrà disattivato, non proprio una grande sorpresa

Ippolito V
Gli utenti che hanno provato a riaccendere il Car Thing hanno trovato un messaggio inequivocabile: “Il dispositivo non è più operativo”.
car thing spotify

Non molti lo avevano sentito nominare. Alcuni non lo hanno neanche notato tra le impostazioni presenti nella nota applicazione di streaming musicale sullo smartphone. Stiamo parlando del Car Thing, un dispositivo che dice addio agli automobilisti nell’indifferenza generale.

Spotify, infatti, ha ufficialmente spento i riflettori sul suo primo e unico dispositivo hardware, il suo Car Thing, disattivando tutti gli esemplari ancora funzionanti. Il gadget, lanciato nel 2021, era stato ideato per migliorare la gestione della musica in auto, offrendo un’interfaccia intuitiva e moderna alle vetture con sistemi di infotainment obsoleti. Non è stato esattamente utilissimo.

Dotato di uno schermo semplice, una manopola rotante e pochi pulsanti essenziali, il Car Thing si collegava al telefono e all’impianto audio del veicolo, proponendosi come una soluzione smart e accessibile.

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La parabola del Car Thing, però, come si può notare dall’addio arrivato già quest’anno, è stata breve. Nel 2023, Spotify ha deciso di mettere fine al progetto, interrompendo le vendite e ritirando ufficialmente il prodotto dal mercato. Ora, a distanza di poco più di due anni dal suo debutto, anche gli ultimi dispositivi attivi sono stati disabilitati.

Gli utenti che hanno provato a riaccendere il Car Thing hanno trovato un messaggio inequivocabile: “Il dispositivo non è più operativo”, accompagnato da un promemoria sulle opzioni di rimborso, disponibili fino al 14 gennaio 2025. Non finirebbe qui il lavoro di Spotify, anche se pare abbia eliminato l’infrastruttura necessaria al funzionamento del dispositivo. La comunità di sviluppatori indipendenti non si è arresa.

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Utilizzando i file open-source rilasciati dall’azienda, alcuni stanno lavorando per dare nuova vita al Car Thing, sviluppando esperienze alternative. Le modeste caratteristiche hardware, tra cui una limitata potenza di calcolo, rappresentano però un ostacolo significativo. Per esempio, è improbabile che il gadget possa supportare sistemi complessi come Android in modo fluido. Solo con un po’ di ingegno, potrebbero nascere soluzioni creative per sfruttare questo dispositivo ormai “pensionato”. Ma è bene mantenere basse le aspettative.

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