Apple TV+ ha iniziato a trasmettere il documentario Wanted: The Escape of Carlos Ghosn, dedicato all’ex capo del gruppo Renault-Nissan. Come è noto, è stato arrestato in Giappone e contro di lui è stata intentata una causa, ma è riuscito a fuggire in modo assurdo dentro una cassa. Il film contiene interviste allo stesso Ghosn e a sua moglie, nonché ai suoi ex colleghi, oltre a informazioni biografiche. In particolare, l’autore del libro sull’ex CEO del gruppo franco giapponese, Sean McLain, ricorda la sua conversazione con l’ex capo della Renault , in cui quest’ultimo parlò di uno degli errori commessi nella sua carriera. Secondo McLain, Ghosn gli disse che era profondamente pentito di aver rifiutato di dirigere la General Motors Corporation.
Nel documentario sulla vita di Carlos Ghosn viene rivelato che poteva esserci una fusione tra GM e Renault
Un’offerta fu fatta a Ghosn nel 2009, quando la società GM era in procedura di fallimento e riorganizzazione. Il regista del documentario James Jones suggerisce che Ghosn non solo voleva andare alla General Motors, ma unire GM, Renault, Nissan e Lada, diventando così il capo della più grande alleanza automobilistica del mondo. Gli azionisti di Renault e Nissan, però, non hanno appoggiato l’idea e hanno invece tagliato lo stipendio di Ghosn. Si è trattato di una soluzione temporanea causata dalla crisi dell’economia mondiale, ma il manager libanese si è offeso per questo atteggiamento.
Gli interlocutori di Jones nel film hanno anche espresso l’opinione che il conflitto di Ghosn con gli azionisti delle società da lui guidate in senso globale è stato causato dal fatto che il manager abbia aderito allo stile americano di fare affari, cosa che ha interferito con la collaborazione con i francesi e i giapponesi. Molto probabilmente in General Motors sarebbe stato più facile per lui trovare un linguaggio comune con gli azionisti.