Non si risparmiano attacchi da leader a leader. Parliamo di posizioni, investimenti e dimensioni molto diverse, ma parliamo di colossi che possono cambiare una fetta di mercato globale. CATL contro Tesla, lo scontro di oggi vede protagonisti i due brand che definire “dell’elettrico” è riduttivo.
Il primo, leader mondiale nella produzione di batterie per veicoli elettrici, detiene attualmente una quota di mercato del 36,7%, seguita da BYD con il 16,4%. L’azienda cinese mira a consolidare ulteriormente la sua posizione, ma l’espansione potrebbe dipendere dalla disponibilità degli Stati Uniti a consentire l’apertura di uno stabilimento locale, un aspetto che potrebbe complicarsi con l’amministrazione Trump.
Robin Zeng, fondatore e CEO di CATL, ha recentemente criticato Elon Musk, CEO di Tesla, per le sue “promesse eccessive” sulla tecnologia delle celle 4680. Musk aveva presentato queste celle cilindriche come una rivoluzione per costo e semplicità di produzione. Peccato che i risultati ottenuti finora siano stati limitati: 100 milioni di celle prodotte, sufficienti per alimentare solo 368 Cybertruck. Non proprio una grande novità quella che vede promesse stratosferiche di Tesla infrangersi sulla realtà.
Zeng ha definito le celle cilindriche “un vicolo cieco” e ha espresso scetticismo sulla fattibilità a lungo termine del progetto di Tesla. Da CATL arriva anche l’accusa che Musk voglia sempre fissare “scadenze irrealistiche per i suoi progetti”, affermando che questa strategia crea pressione sui team di sviluppo ma porta spesso a ritardi e problemi. Un metodo di lavoro criticabile che non scopriamo certo oggi.
Un esempio citato da Zeng è, infatti, l’arrivo posticipato della Tesla Roadster e della tecnologia di guida autonoma, che Musk aveva previsto da tempo. Ora, con il lancio dei Robotaxi elettrici promessi per il 2027, resta da vedere se Tesla riuscirà (almeno stavolta) a rispettare i tempi annunciati. Il confronto tra CATL e Tesla evidenzia un divario tra approcci e comunicazione delle ambizioni. Resta da vedere quale approccio, alla fine, l’avrà vinta, oltre l’hype, le presentazioni “show” e il pionierismo a tutti i costi.