CATL non sembra eccessivamente spaventata dalla contrazione della domanda di veicoli elettrici in Europa. Tanto da voler allargare il suo raggio d’azione lungo il territorio continentale, dedicandosi al riciclo delle batterie, un campo in cui si è di recente assistito all’esordio di Mercedes.
Stando alle indiscrezioni che circolano, il maggior produttore globale del settore sarebbe in trattative per la costruzione di impianti in cui riciclare i propri prodotti, una volta arrivati alla fine del proprio ciclo di vita. E stavolta, potrebbe decidere di farlo non in Ungheria, ove sta costruendo un sito produttivo a Debrecen, ma in un altro Paese. E c’è da scommettere che saranno molti quelli disposti ad accogliere l’azienda in pompa magna. Così come si può scommettere che tra di essi non ci sarà l’Italia. Grazie alla geniale idea di appoggiare i dazi UE a danno delle auto elettriche cinesi, infatti, il Belpaese è praticamente escluso dal raggio di investimento delle aziende del Dragone.
CATL intende riciclare batterie in Europa: a riferirlo è Bloomberg
CATL è intenzionata ad allargare il suo raggio d’azione e dedicarsi anche al riciclo delle batterie. A riferirlo è Bloomberg, in un rapporto in cui afferma che alcuni rappresentanti dell’azienda sono nel pieno delle valutazioni al proposito. Il tutto nel quadro che vede l’Ungheria come testa di ponte per un ingresso in grande stile sul mercato europeo, con la fabbrica di Debrecen che dovrebbe inaugurare la sua produzione entro il prossimo anno.
Stavolta, però, potrebbe non essere il Paese mitteleuropeo ad avvantaggiarsi della decisione. Lo si può desumere da quanto affermato da Jason Chen, il responsabile di CATL per quanto concerne le operazioni sul vecchio continente. È stato proprio lui a dichiarare che sarebbero in corso colloqui con diversi governi, compreso naturalmente quello di Budapest, che sarebbero pronti a fare carte false per avere CATL sul proprio territorio.
Anche perché, come spiegato dallo stesso Chen, l’intenzione della società cinese è di riuscire a dare vita alla creazione di un ecosistema produttivo locale efficiente. Un sistema in cui la produzione avverrebbe a Debrecen e le attività di riciclo in grado di supportare correttamente l’impianto si diramerebbero proprio da esso.
Una rete locale di fornitori
Nell’intento di consolidare la propria presenza in Europa, CATL avrebbe peraltro l’intenzione di creare una rete locale di fornitori. L’intento è molto chiaro: dare vita ad una catena di approvvigionamento delle materie prime, a corto raggio, in modo da ottimizzare processi e costi.
Ad affiancare l’azienda in questo caso, come riferito proprio da Bloomberg, sarebbe la sua sussidiaria Guandong Brunp Recycling Technology Company. Un’azienda che, come è facile dedurre dalla denominazione assunta, si occupa proprio di recuperare le batterie giunte ad esaurimento.
I piani sempre più ambiziosi di CATL arrivano però in un momento molto critico per la domanda di auto elettriche lungo il continente europeo. Le vendite sono sempre più fiacche, zavorrate in particolare dall’assenza di modelli alla portata di tutte le tasche. E, in particolare, di quelle classi popolari che dovrebbero letteralmente svenarsi alla luce di stipendi che continuano ad arretrare se paragonati ai livelli inflattivi. Tanto da spingere più di un osservatore a non capire questa necessità di continui rilanci da parte di CATL.
Secondo CATL, l’elettrificazione dei trasporti è una tendenza irreversibile
A commentare quanto sta accadendo, rapportandolo proprio alla situazione dell’azienda cinese è ancora Jason Chen, il quale afferma: “Finora non abbiamo osservato effetti significativi della domanda di batterie e abbiamo un portafoglio clienti vasto”. In effetti, tra coloro che si avvalgono degli alimentatori di CATL ci sono in pratica tutti i grandi marchi del settore, a partire da Toyota, Volkswagen, Tesla e Honda. Cui si vanno ad aggiungere, logicamente, i brand cinesi, tra cui spiccano NIO e Xpeng.
A confortare la società nella sua strategia di espansione è peraltro la tendenza ad una elettrificazione del modello dei trasporti che sembra ormai irreversibile. In particolar modo in Cina, ove l’esecutivo sembra ormai orientato in tal senso, senza esternare cedimenti al proposito. Da qui CATL trae una conclusione ben precisa, quella di continuare a spingere, senza farsi distrarre da fasi più o meno negative. E il riciclo delle batterie è una delle tessere su cui si va a incentrare il puzzle strategico dell’azienda orientale.
Un’altra direttrice su cui il marchio si sta muovendo è poi rappresentato dalla diversificazione per quanto riguarda la chimica delle batterie. Con un occhio di riguardo per gli ioni di sodio. Un riguardo il quale si spiega coi vantaggi che sono in grado di assicurare. Alcuni studi infatti, suggeriscono che queste batterie sarebbero in grado di bypassare alcuni limiti palesati dalle batterie agli ioni di litio. Nel loro caso, infatti, il rischio di fuga termica è minore. Inoltre possono funzionare in un range di temperature più alto e, cosa ancora più apprezzabile, costano meno.