Cina, dalla “paranoia” per le Tesla alla scelta come auto istituzionali

Ippolito V
Elon Musk rassicurava che “tutti i dati generati dalle auto Tesla in Cina sono archiviati su server locali”. Arriva solo ora il via libera.
Cina, dalla "paranoia" per le Tesla alla scelta come auto istituzionali

Pensate, le vetture della Tesla erano proibite in alcune zone della Cina, inclusi aeroporti e complessi residenziali militari o di lusso. Il governo cinese era terrorizzato dal fatto che le telecamere integrate in queste auto elettriche potessero essere al servizio dello spionaggio occidentale. Tale divieto è stato revocato solo questa primavera e ora stiamo assistendo a un cambio di passo a dir poco sconvolgente. La Tesla Model Y, infatti, potrebbe addirittura diventare l’auto ufficiale del governo e delle aziende statali. Com’è potuto accadere questo cambio radicale della considerazione di Tesla da parte della Repubblica popolare?

La Cina ha da poco approvato questa decisione e si è precipitata ad acquistare diversi veicoli. La scorsa settimana, l’amministrazione cinese ha autorizzato un veicolo Tesla come auto governativa. Si tratta della prima volta che una Tesla viene inclusa nel catalogo delle acquisizioni ufficiali. L’approvazione ha anche riguardato anche decine di altri modelli di marchi cinesi, tra SUV, veicoli per diversi passeggeri, pick-up e autobus. I mezzi elettrici richiesti devono avere un’autonomia minima di 400 km e un prezzo inferiore a 250.000 yuan.

Cina, dalla "paranoia" per le Tesla alla scelta come auto istituzionali

La Tesla Model Y, d’altronde, soddisfa i requisiti, sebbene di poco: il prezzo è di 249.900 yuan e l’autonomia è di 554 km secondo l’omologazione cinese (CLTC). L’unica versione della Model Y che può diventare un’auto ufficiale, dunque, sarebbe quella più economica. Diverse entità, come le società statali Chengtou Xinggang Group e Lingang Investment Holding Group, hanno già acquistato questo modello per le flotte aziendali.

Dunque, le auto Tesla non farebbero più paura in fatto di spionaggio? Pochi mesi fa, l’Associazione cinese dei produttori di automobili (CAAM) ha dichiarato idonei 76 modelli di sei marchi automobilistici, in quanto a sicurezza dei dati: Tesla, BYD, Li Auto, Lotus, Hozon New Energy Automobile e Nio. Il responso è risultato fondamentale per revocare il veto, che impediva l’accesso o la circolazione delle Tesla in certe aree.

Cina, dalla "paranoia" per le Tesla alla scelta come auto istituzionali

Elon Musk, in altre passate occasioni, aveva già dichiarato all’epoca che “tutti i dati generati dalle auto Tesla in Cina sono archiviati esclusivamente su server locali”. Solo grazie all’approvazione dell’associazione dei produttori e la visita di Musk nella Repubblica Popolare si è arrivati al via libera per i marchio “senza limiti” di sosta. Anche questa è un’opportunità significativa: le società governative costituiscono una parte rilevante dell’economia cinese e per Tesla può essere un ambito succulento.

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