Obiettivo di tutti i marchi è negli ultimi anni quello di raggiungere i prezzi dei modelli benzina ma con le auto di ultima generazione elettrificate. Pensate che oltre la metà delle auto elettriche vendute in Cina sono già più convenienti rispetto alle controparti a benzina, senza incentivi che ne aiutino l’accessibilità. Un risultato che, d’altronde, è stato realizzato nel Paese leader nelle vendite di veicoli elettrici. Il fattore determinante? Sempre lui, la produzione delle batterie, che è anche il componente più costoso, quello che aumenta il prezzo dei veicoli elettrici.
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In generale, però, il costo delle batterie si è dimezzato in un solo anno. Secondo un recente rapporto di Bloomberg, il prezzo medio delle batterie al litio ferro fosfato (LFP) è ora di 53 dollari/kWh, segnando una riduzione del 51% rispetto a luglio 2023. Per comprenderne meglio la prospettiva, dieci anni fa, le batterie agli ioni di litio avevano un prezzo medio di 732 dollari/kWh. Nel 2022, questo costo era sceso a 151 dollari per kWh, traducendosi in un costo medio di una grande batteria di circa 36.000 dollari.
Come è possibile che il prezzo delle batterie sia calato così? Bloomberg individua diverse ragioni. Innanzitutto, il costo delle materie prime è diminuito significativamente. La Cina, come è noto, ha una capacità produttiva in eccesso, producendo più batterie di quante ne richieda il mercato. Questo ha spinto i produttori ad abbassare i prezzi per mantenere la loro quota di mercato. Inoltre, la Cina domina praticamente l’intero processo produttivo delle batterie. E non dimentichiamo di considerare che le principali aziende produttrici di batterie, CATL e BYD, continuano a migliorare i processi produttivi, riducendo i costi.
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A beneficiarne e a crescere, di conseguenza, è stato il mercato delle auto elettriche in Cina. Oggi, secondo l’analisi di Bloomberg, il 64% delle auto elettriche in Cina costa meno delle equivalenti a benzina. Già nel 2023 i prezzi avevano raggiunto quasi la parità, con le auto termiche leggermente più economiche. In Cina, fioriscono, inoltre, le piccole ed economiche: quasi 50 modelli cinesi hanno un prezzo inferiore ai 14.000 euro.
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In Europa, però, ci vorrà tempo per vedere una simile riduzione dei prezzi. La differenza di prezzo con quelli del Dragone è dovuta ai costi di esportazione e a una tassazione più favorevole: in Cina, i veicoli elettrici sono già esenti da IVA, così come i PHEV. In Europa, invece, si aggiungono tariffe più alte e tasse più elevate. Attualmente, in Europa ci sono poche auto elettriche di grandi marchi occidentali sotto i 25.000 euro senza l’aiuto degli incentivi. Tutti i nuovi modelli, da Citroen a Opel fino a Renault, utilizzano batterie LFP, che sono più economiche e con un prezzo diminuito significativamente. All’orizzonte, però, la battaglia commerciale con l’Europa sui dazi non prevede una diminuzione dei prezzi a breve termine.