Il Consiglio dei Ministri ha proceduto di recente all’approvazione della riforma del Codice della Strada. Un’approvazione che ha visto prevalere la linea dura annunciata da Matteo Salvini, il quale ha deciso un inasprimento delle pene previste per chi è solito infrangere le regole delegate a garantire la sicurezza sulle arterie stradali. Un inasprimento il quale è rivolto soprattutto a coloro che sono recidivi in comportamenti non appropriati alla guida del proprio veicolo.
Una linea che cerca di dare risposte ad un problema sempre più sentito dagli italiani. In base ai dati che sono stati pubblicati nel passato mese di giugno, infatti, dall’inizio dell’anno e soltanto prendendo in considerazione i fine settimana, sarebbero più di 600 le vittime di incidenti stradali. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha potuto che prendere atto di una situazione ormai fuori controllo e cercare di porvi rimedio.
Il nuovo Codice della Strada, di conseguenza, metterà in campo sanzioni esemplari a carico di chi coloro che continuano a persistere in comportamenti tali da mettere a rischio la sicurezza non solo propria, ma anche degli altri utenti stradali. Naturalmente, occorre ora capire quale sarà l’accoglienza degli stessi utenti stradali e di un’opinione pubblica scossa dalla vera e propria mattanza che avviene ogni anno lungo la penisola.
Codice della Strada: quali le modifiche adottate?
La riforma del Codice della Strada era già stata approvata dal Consiglio dei Ministri nel mese di luglio. Dopo le modifiche richieste in sede di conferenza unificata è tornato nuovamente all’esame del CdM, che ha emanato un decreto, il quale attende ora soltanto la conversione parlamentare. Il testo liquidato in questa occasione, approderà nelle aule parlamentari nel prossimo mese di ottobre e prevede una serie di importanti modifiche. Tra le quali le più rilevanti possono essere considerate le seguenti:
- la definizione rigorosa delle specifiche tecniche relative agli autovelox, con particolare riferimento al loro posizionamento, un tema che è tornato di recente all’ordine del giorno. In particolare, saranno erogate sanzioni più stringenti nei confronti di chi sforerà i limiti di velocità all’interno delle aree urbane almeno due volte nell’arco di un anno. In questo caso è prevedibile attendersi un’accoglienza non proprio benevola degli utenti stradali, soprattutto dopo i ripetuti episodi degli ultimi mesi con logico corollario di polemiche;
- l’introduzione di sanzioni più pesanti nei confronti di chi è solito utilizzare il cellulare anche mentre guida un autoveicolo. Le multe per infrazioni di questo tipo andranno da 422 a 1.697 euro, cui si aggiungerà una sospensione della patente di guida che potrebbe andare da quindici giorni a due mesi per la prima violazione. Nel caso di una recidiva entro due anni, le multe potranno arrivare a 2.588 euro, corredate dalla decurtazione dei punti sulla patente di guida;
- un forte aumento delle sanzioni destinate a tutti coloro che andranno a occupare in maniera irregolare i parcheggi riservati ai disabili e chi parcheggia nelle corsie riservate ai mezzi pubblici. Chi incapperà in questo genere di infrazione alla guida di un ciclomotore dovrà pagare una multa tra 165 e 660 euro, mentre per gli altri veicoli la cifra da pagare sarà tra 330 e 990 euro
Gli altri aspetti qualificanti della riforma
Ci sono poi altri punti qualificanti non meno interessanti, nella riforma del Codice della Strada. Tra di essi spicca la regolamentazione dei monopattini elettrici, per i quali sarà introdotto l’obbligo di targa. In pratica si tratterà di un contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile. Inoltre sarà introdotto l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi a carico dei conducenti.
Non finisce però qui, in quanto sarà esteso l’obbligo di indossare il casco per tutti, al momento riservato ai minorenni. Non sarà poi più possibile circolare contromano, su qualsiasi genere di strada, comprese quelle provviste di doppio senso ciclabile ove questa possibilità è al momento permessa. E, ancora, i monopattini elettrici potranno circolare esclusivamente sulle strade urbane, con l’obbligo di rispettare un limite di velocità pari a 50 km/h.
Altro capitolo della riforma del Codice della Strada è poi quello relativo a chi si mette alla guida in stato di evidente alterazione. Nel caso di coloro che hanno già ricevuto una condanna per guida in stato di ebbrezza sarà interdetta quella con tasso alcolemico superiore a 0 g/l, anche se inferiore a 0,5 g/l, al fine di evitare la recidiva. L’alternativa, nei due o tre anni in cui sarà operante il divieto, sarà la guida con l’installazione dell’alcolock, un dispositivo delegato a impedire l’avvio del motore nel caso in cui il tasso alcolemico oltrepassi il limite. Un dispositivo che, inoltre, dovrà essere installato a spese del conducente.
Per quanto concerne le sostanze stupefacenti, gli agenti potranno effettuare immediatamente il prelievo della saliva ove sospettino l’alterazione psico-fisica del conducente. Ove ciò non sia possibile, l’interessato potrà essere accompagnato per l’effettuazione del test in una apposita struttura. Scartata invece l’ipotesi del cosiddetto “dragometro”, ritenuto non efficace in tal senso.