Tempi di ricarica troppo lunghi e prezzi troppo alti: secondo gli esperti sono questi i problemi che stanno rallentando la diffusione delle auto elettriche nel nostro Paese. Se, però, per quanto concerne il secondo problema si attendono lumi dalle case, con Tesla che sta provando a trainare l’intero settore, taglio dopo taglio, per le colonnine di ricarica a segnalarsi è la città di Bolzano.
Proprio il centro trentino, infatti, vede la presenza sul suo territorio della colonnina di ricarica più potente d’Italia. Installate all’interno del polo fieristico della città e nei pressi dell’uscita autostradale di Bolzano Sud, quindi in un punto considerato nevralgico per il sistema di mobilità regionale, le nuove colonnine ultrafast sono caratterizzate da 400 kW di potenza. Non solo vanno ad arricchire un vero e proprio hub di ricarica, ma rendono quello del centro trentino il polo fieristico con il maggior numero di punti di ricarica lungo l’intero territorio nazionale.
Le colonnine di ricarica di Bolzano si propongono come modello
Le colonnine ultrapotenti installate a Bolzano, sono il frutto di una joint venture messa in campo da Gruppo Dolomiti Energie e Alperia, ovvero Neogy. La società ha già provveduto ad installare oltre 1300 colonnine pubbliche. Prodotte da un’azienda locale, Alpitronic, sono in grado di conseguire una potenza di ricarica pari a 400 kW. Il loro nome è Hypercharger HYC400 e sono già cinque quelle installate nel bolzanese. Ad alimentarle è energia green prodotta sul posto grazie ad un impianto fotovoltaico dotato di una potenza pari a 1MW che è posizionato proprio sopra l’hub di ricarica.
A commentare l’installazione delle colonnine è stato l’amministratore delegato di Neogy, Sergio Marchiori: “Abbiamo progettato il nostro primo hub pensando alle esigenze di chi guida elettrico: lo abbiamo posizionato in un punto strategico per la viabilità regionale, dotato del massimo livello tecnologico ad oggi disponibile e spazi generosi per includere anche chi si muove in carrozzina. Inoltre, nelle immediate vicinanze sono presenti moltissimi servizi, dalla mobilità pubblica alla ristorazione.”
Mentre il suo omologo di Asperia Luis Amort, il quale ricopre anche la veste di consigliere all’interno di Neogy, ha a sua volta affermato: ” Questo nuovo hub di ricarica pubblico è un importante tassello nello sviluppo della mobilità sostenibile in Regione con il quale contribuiamo concretamente al raggiungimento degli obiettivi di abbattimento di CO2 previsti sia dal Piano Clima provinciale, sia dal Piano industriale del nostro gruppo aziendale.”
Colonnine di ricarica: la situazione in Italia sta migliorando
Il tema delle colonnine di ricarica continua ad essere molto dibattuto in Italia. Se sino a qualche mese fa si continuava a sostenere che proprio la loro scarsità fosse alla base della mancata diffusione delle auto elettriche nel nostro Paese, oggi la situazione sembra notevolmente mutata.
Sono i dati di Motus-E, ente che si propone la promozione di una mobilità sostenibile in Italia, a raccontare una storia molto diversa. Le colonnine di ricarica sono sempre di più, ponendo il nostro Paese in sostanziale parità coi più avanzati sotto questo particolare aspetto. Anzi, in Italia il trend di crescita sembra prefigurare una situazione molto migliore per le ricariche pubbliche rispetto ad altri.
Tanto che ora da più parti si è deciso di spostare il mirino su quello che si sta prefigurando come il vero problema per la mancata diffusione dei veicoli green lungo la penisola. Stiamo parlando del tema collegato ai prezzi troppo alti delle auto elettriche. Mancano cioè modelli economici in grado di spingere le classi popolari e i consumatori non dotati di portafogli senza fondo a convertirsi alla mobilità sostenibile. Un’assenza che si è fatta sentire anche al recente salone dell’auto di Monaco di Baviera.
Una situazione resa ancora più problematica dai livelli salariali che sono in auge nel nostro Paese. Stipendi e pensioni, infatti, dopo l’introduzione dell’euro hanno perso valore nominale, una picchiata che rappresenta un caso pressoché unico nel vecchio continente. In questa situazione pensare che sarà una diffusione capillare delle colonnine di ricarica a favorire le auto elettriche è un vero e proprio errore di prospettiva.