Un recentissimo studio dell’Osservatorio della Luiss Business School ha analizzato l’interazione e le conseguenze del rapporto tra automobilisti e automobili che integrano le funzionalità dell’intelligenza artificiale. Lo studio La nuova era dell’auto: l’Automobile Sapiens – l’Intelligenza Artificiale e il suo impatto sull’automotive parte dalla consapevolezza di come l’AI sia una realtà che, anche nel settore automotive, diventerà sempre più centrale. Un dato di fatto con il quale, inevitabilmente, iniziare a confrontarsi.
L’Automobile Sapiens
La ricerca dell’Osservatorio della Luiss Business School definisce l’Automobile Sapiens come quel tipo di veicolo che è in grado di interagire sia con l’utilizzatore che con il contesto elaborando informazioni ma anche apprendendo e agendo in maniera autonoma secondo modi e criteri simili a quelli che utilizza l’essere umano.
È un po’ quello che già possiamo fare attivando gli assistenti vocali durante la guida ed è quello che sta iniziando a diffondersi con i sensori presenti sulle auto che raccolgono una grande quantità di dati e li elaborano. Un’elaborazione che non necessariamente deve condurre alla guida autonoma. Oggi, per esempio, ci sono auto che regolano la temperatura interna tenendo conto di quella esterna e di quella della località di destinazione così come modificano l’illuminazione in maniera automatica a seconda delle condizioni metereologiche e atmosferiche. E questo è solamente un esempio limitato.
Un aspetto spesso trascurato ma sul quale le case automobilistiche insistono molto nel presentare i loro nuovi modelli è la dimensione emozionale. Le auto del futuro interagiscono con le persone creando una sorta di vera e propria relazione.
Come spesso accade la saggezza popolare non sbaglia quando dice che non è tutto oro quello che luccica. O, per quel che riguarda l’Automobile Sapiens, che è fondamentale considerare le criticità di questa evoluzione. Ci sono sostanzialmente problemi legati alla tutela della privacy così come tutte le questioni energetiche e ambientali per quel che riguarda il consumo energetico.
Può apparire paradossale ma non lo è: l’evoluzione tecnologica delle auto elettriche rischia di essere energivora consumando una quantità di energia maggiore di quella che consente di risparmiare rispetto ai modelli endotermici. Le auto intelligenti, infatti, hanno bisogno di supercomputer e sistemi cloud che consentano di tenerle sempre connesse e di far funzionare i sistemi di intelligenza artificiale. Le stime dello studio indicano un consumo dell’1-1.3% di energia a livello mondiale da parte delle auto intelligenti che nel giro di pochi anni (entro il 2030) andrà a triplicarsi.
Una sfida, dunque, che impegnerà non solo le case automobilistiche ma anche i governi nazionali oltre che le scelte delle persone. Una sfida che, come sempre, richiede grande consapevolezza e attenzione per non cedere in facili allarmismi ma neanche in altrettanto facili entusiasmi.