Con Tesla che perde colpi e vendite, anche i crediti green vanno in crisi

Ippolito V
I conti iniziano a soffrire, già nell’ultimo trimestre del 2024, l’utile netto di Tesla è crollato del 71%. E il rischio contagio è concreto.
tesla, elon musk e trump

Anche i giganti inciampano, lo stiamo imparando con il clamoroso caso della casa statunitense. Questa volta Tesla ha fatto un capitombolo bello rumoroso, almeno in Europa. Nei primi due mesi del 2025, il colosso dell’auto elettrica ha visto le sue immatricolazioni crollare del 49% rispetto al 2024, e la sua quota di mercato è scivolata all’1,1%. Roba da ultime in classifica nel campionato.

Non è solo colpa della concorrenza cinese che avanza a suon di sconti. A pesare sul crollo ci sono anche le esternazioni politiche di Elon Musk, sempre più presenti e sempre meno apprezzate dagli acquirenti europei. Inoltre, il tonfo nelle vendite non è stato l’unico schiaffo per l’azienda: anche il valore delle azioni è crollato, passando da un picco di 488 dollari a dicembre a circa 221 dollari.

tesla, con elon musk e trump

L’effetto boomerang di certe dichiarazioni ha messo insieme un capolavoro disastroso. Ma la situazione è ancora più intricata. Tesla, oltre a vendere auto, guadagna miliardi grazie ai crediti verdi, quei certificati ambientali che vende ai costruttori più inquinanti per permettere loro di rientrare nei limiti europei sulle emissioni di CO2. Finora, sono stati una miniera d’oro. Ma se calano le vendite, cala anche il numero di crediti da utilizzare sul mercato. E qui arrivano i guai.

Meno auto vendute significa anche meno certificati green. In definitiva, anche e soprattutto meno soldi. E i conti iniziano a soffrire: già nell’ultimo trimestre del 2024, l’utile netto di Tesla è crollato del 71%. E il rischio contagio incombe. Stellantis, che fa parte del pool guidato da Tesla per l’acquisto di crediti, potrebbe trovarsi improvvisamente senza l’ossigeno necessario a evitare le sanzioni europee.

elon musk

Cambiare “fornitore” di crediti non si può, e le regole Ue sono rigide. Se Tesla non regge il ritmo, gli altri dovranno vendere più auto elettriche in fretta o prepararsi a staccare assegni a sei zeri per le multe dovute alle vendite troppo inquinanti. Insomma, Musk forse dovrebbe tornare a twittare meno e farlo per il bene di tutti.

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