Nonostante il piano di risparmio da 400 milioni di euro annunciato a fine 2023 e previsto per il biennio 2024-2025, i conti di Continental continuano a presentare problemi di sostenibilità. Il colosso tedesco, leader globale nella produzione di pneumatici, sistemi frenanti e tecnologie per la stabilità dei veicoli, si trova costretto a varare ulteriori misure drastiche per contenere i costi e fronteggiare un mercato sempre più complesso.
Simbolo di una industria automobilistica europea in rallentamento, con la Germania particolarmente colpita, il gruppo di Hannover ha annunciato un nuovo taglio di 3.000 posti di lavoro nella divisione dedicata alla componentistica per auto, con una riduzione del personale del 10% nell’area Ricerca e Sviluppo. Questi nuovi licenziamenti in Continental si sommano ai 7.000 già previsti nel piano di ristrutturazione avviato lo scorso anno, portando il totale dei posti eliminati a 10.000 entro il 2026.
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Il piano di tagli per Continental colpirà in modo significativo la Germania, dove 1.500 dipendenti perderanno il posto. In particolare, a Babenhausen verrà ridotto il 12% della forza lavoro, a Francoforte, i licenziamenti interesseranno il 5% del personale, ma anche gli stabilimenti di Ingolstadt, Regensburg e Schwalbach subiranno ridimensionamenti. Voci interne parlano addirittura della possibile chiusura del sito produttivo di Norimberga, mentre la ristrutturazione coinvolgerà anche le controllate Elektrobit e Continental Engineering Services, dove almeno 900 dipendenti saranno licenziati.
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Continental non è l’unico gigante dell’automotive in difficoltà. Già nell’autunno 2023, un’altra icona del settore, Bosch, aveva annunciato un piano di licenziamenti da 5.500 unità, con 3.800 esuberi concentrati in Germania.
Parallelamente, la ZF Friedrichshafen, storico produttore di componenti per l’industria dei trasporti, ha avviato una drastica revisione interna per ridurre il proprio indebitamento. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Handelsblatt, l’azienda starebbe valutando la separazione totale della divisione “Electrified Drive Technologies”, più nota come E-Division, segno evidente della difficoltà nel sostenere l’attuale modello industriale.
L’ondata di tagli e ristrutturazioni sta trasformando radicalmente il settore automobilistico tedesco, una volta colonna portante dell’economia europea. Il passaggio all’elettrico, la crescente competizione internazionale e le difficoltà finanziarie mettono sotto pressione i grandi gruppi. La tendenza è chiara ormai da molti mesi.