Conviene realmente l’auto elettrica? Nuovo studio evidenzia la verità sui costi

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La ricerca, effettuata dalla Texas Public Policy Foundation afferma che il full electric nel 2050 è un’utopia
Auto Elettrica Green

Le auto elettriche convengono realmente? Il dubbio ha iniziato ad insinuarsi nel corso degli ultimi anni in un’opinione pubblica che, pure, all’inizio aveva sposato entusiasticamente la mobilità sostenibile. Dopo i tanti consensi iniziali, però, la realtà ha iniziato a mostrarsi abbastanza diversa da quanto prospettato. Tanto da spingere un gran numero di persone a porsi un’interrogativo il quale, forse, andava proposto qualche anno anno fa.

La domanda è tornata ad affacciarsi dopo la pubblicazione di “Overcharged Expectations: unmasking the true costs of electric vehicles”. Si tratta di uno studio redatto da Brent Bennett e Jason Isaac per Texas Public Policy Foundation, in cui, dati alla mano, gli autori dimostrano in maniera assolutamente chiara ed esauriente come l’auto elettrica costi circa il 15% in più dei veicoli dotati di motore termico. Un surplus il quale non riguarda soltanto il prezzo di acquisto, ma anche i costi per l’alimentazione e la manutenzione a carico dei proprietari.

Il dato è relativo al costo reale una volta che siano stati detratti gli incentivi erogati a livello statale. Ciò vuol dire che, una volta che i sussidi saranno terminati, come è logico che accada prima o poi, il possesso di un’auto elettrica si potrebbe tradurre in un vero e proprio salasso per gli utenti. Oltre che per lo Stato stesso, al quale spetta il compito di adeguare le infrastrutture al nuovo modello di mobilità.

Stabilimento auto elettriche

Si tratta del resto di una realtà ben nota a chi abbia studiato i bilanci pubblicati dalle case nel corso degli anni. Bilanci che sono costantemente in perdita, tanto da spingere a chiedersi come mai l’industria automobilistica si sia adeguata all’idea di continuare a perdere sulla produzione di veicoli ecologici. Anche perché proprio lo studio di Bennett e Isaac sembra affermare un dato inequivocabile: il passaggio al full electric entro il 2050 non sarebbe altro che una millanteria.

Le perplessità sulle auto elettriche non sono nate oggi

Occorre sottolineare come la pubblicazione della Texas Public Policy Foundation non rappresenti un fulmine a ciel sereno. Le perplessità sul tema circolano ormai da anni, incentivate anche dai prezzi esorbitanti dei modelli green rispetto a quelli a motore termico. Basta in effetti guardare gli studi condotti al proposito per notare come mediamente tra i primi e i secondi ci siano mediamente 10mila euro in eccesso.

Si potrebbe eccepire che questo costo in più sarebbe compensato a livello di tassazione. In effetti, in Italia, le auto elettriche per i primi 5 anni godono dell’esenzione dal bollo, la tassa gravante sulle autovetture, mentre una volta trascorso questo termine ai veicoli ecologici sarà applicato uno sconto pari al 75%. Tale da tradursi in un risparmio, alla luce dell’esenzione dal superbollo, che può andare da 450 a più di 1.100 euro. Uno sconto che nelle regioni Lombardia e Piemonte diventa praticamente eterno, o meglio collegato alla vita del veicolo in questione.

Il discorso inizia però a mutare se si prende in considerazione anche il costo dell’assicurazione. Se, sino al 2020, si aggiravano mediamente intorno al 30% in meno rispetto alle altre, ora non è più così. I guidatori di veicoli ecologici sono considerati giudiziosi e responsabili dalle case assicuratrici, ma pur sempre sottoposti alla necessità di riparare i propri veicoli, in caso di guasti e malfunzionamenti. Costi che, come del resto ricordato dallo studio texano, sono molti più alti rispetto a quelli dei veicoli termici. Tradotto in soldi, un’assicurazione sulle auto elettriche costa ora molto di più delle altre: 480 euro in media, contro 430.

I problemi di sicurezza iniziano a destare grande preoccupazione

Sin qui abbiamo visto la questione dei costi. Nel corso degli ultimi mesi, però, sono aumentate in maniera esponenziale le preoccupazioni relative alla sicurezza delle auto elettriche. Basta in effetti fare visita a Facebook per trovare video con veicoli leggeri o pesanti che vanno in fiamme in pochi secondi. Una velocità di combustione derivante dalla presenza delle numerose componenti chimiche con cui sono realizzate le batterie, che rende difficile spegnere gli incendi.

Anche di recente si sono ripetuti episodi di questo genere, in punti del globo lontanissimi, ma unificati dalla presenza di autovetture che, all’improvviso vanno in fiamme, mettendo a repentaglio la vita degli occupanti. Senza contare gli episodi in cui le vetture EV si incendiano in fase di ricarica.

I rischi collegati all’utilizzo di questi veicoli, quindi, sono ormai evidenti e hanno iniziato a spargere diffidenza tra i consumatori. Se non esistono statistiche al riguardo, sarebbe interessante sapere quanti nel corso degli ultimi mesi hanno rinunciato all’acquisto di un veicolo elettrico spinti a farlo dai tanti video che riprendono incendi a loro carico.

Le auto elettriche costano troppo, anche le case ne hanno preso atto

Se si pensa che lo studio sui costi elevati comportati dall’elettrificazione del modello di mobilità non corrisponda a verità, sarebbe il caso di dare un’occhiata a quanto sta accedendo nella vita di tutti i giorni. A partire magari dal ravvedimento in atto all’interno di Audi, l’azienda che più di altre si era instradata verso le auto ecologiche. Tanto da aver indicato il 2026 come vera e propria deadline per i veicoli a motori termici.

Colonnine di ricarica

È infatti notizia di questi giorni che, al contrario, i modelli a combustione interna continueranno ad essere prodotti e commercializzati dalla casa di Ingolstadt. Una decisione la quale potrebbe essere ricondotta alla possibilità che in ambito UE si accetti l’utilizzo di biocarburanti e e-fuel nel modello di mobilità del futuro. O, piuttosto, alle perplessità che iniziano a serpeggiare nell’industria automobilistica mondiale, su una reale convenienza di transitare su quella elettrificazione che potrebbe tagliare fuori un gran numero di consumatori.

Perplessità che, peraltro, si fondano su dati di fatto come le vendite, che in Europa e negli Stati Uniti sono in forte calo. Basta in effetti dare una fugace occhiata a quelli relativi al mercato automobilistico del Regno Unito, per capirlo. Nel mese di settembre, infatti, a fronte di una crescita complessiva del 21%, la quota dei veicoli elettrici è calata di oltre 14 punti percentuali rispetto ad un anno prima.

Il motivo di quanto sta accadendo, è in fondo molto semplice: il momento poco felice dell’economia sta spingendo molti consumatori a escludere l’auto elettrica dal proprio orizzonte. Come hanno fatto quelli italiani, che hanno praticamente ignorato gli incentivi per l’acquisto di auto che sono troppo costose per bilanci domestici ormai in caduta libera dal 2000, ovvero dall’introduzione dell’euro. Costi che, senza i sussidi statali sarebbero ancora più gravosi. A conferma di quanto affermato dallo studio di Bennett e Isaac.

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