Dacia si trova in un ottimo momento, come dimostrano i dati relativi alle vendite sul mercato italiano, ove il marchio rumeno si attesta al 6,1%, sopravanzando anche la casa madre, Renault, ferma al 5,5%. Un comportamento reso possibile dal notevole mix tra accessibilità ed eleganza, testimoniato in particolare dal nuovo Duster.
Di recente, ha destato notevole sensazione il debutto del Bigster, il primo modello di segmento C presentato dalla casa. A sorprendere sono state in particolare le dimensioni, alla luce di una lunghezza pari a 4,57 metri. Stiamo parlando del segmento che viene comunemente indicato come classe Golf, proprio per le fortune commerciali del modello di VW. Un segmento che Dacia intende attaccare con forza, nel futuro.
Dacia intende sfidare la Golf sul suo terreno
Dacia vanta già una posizione di preminenza nel segmento B, lungo il continente europeo. Ora, però, sembra intenzionata ad allargare il suo raggio d’azione. Per farlo, occorre quindi attaccare la Golf, una strategia su cui sembra concordare anche Renault, alla luce delle indiscrezioni che vorrebbero una Dacia succedere all’ormai obsoleta Megane a combustione interna.
I primi segnali in tal senso, del resto, erano contenuti nell’annuncio relativo al lancio della Bigster. Queste le parole usate per l’occasione: “Come annunciato nel piano strategico di Renaulution nel gennaio 2021, Dacia è in procinto di conquistare il segmento C”. Non proprio una smargiassata, in quanto la Bigster conserva le caratteristiche di Dacia a livello di prezzo, in una nicchia di mercato che sta diventando sempre meno accessibile per molti potenziali clienti, a causa dell’aumento dei costi.
Lo stesso comunicato, del resto, parla molto chiaramente per quanto riguarda le ambizioni dell’azienda: “Dacia sta entrando nel segmento C con una strategia di prodotto attentamente pianificata. Il nuovo Bigster sarà seguito da altri due veicoli”. Molti, quindi, si stanno ponendo la domanda su quali potrebbero essere.
Le affermazioni di Denis Le Vot, amministratore delegato di Dacia
Al recente Salone dell’Auto di Parigi, il tema in questione è stato affrontato da CEO di Dacia, Denis Le Vot, in una conversazione intrattenuta con i giornalisti di Autocar. L’amministratore delegato della casa rumena ha affermato che nei piani dell’azienda ci potrebbe essere una station wagon, senza però aggiungere nulla di realmente concreto.
Alla luce del fatto che l’architettura modulare CMF-B del Gruppo Renault consente lunghezze fino a 4,6 metri, si potrebbe però ipotizzare una versione Sportback della Duster in aggiunta alla già citata station wagon, che potrebbe fungere da rimpiazzo del Jogger, sul mercato dal 2021. Mentre altri ipotizzano il varo di una vera propria versione Dacia della Golf. In pratica, sino a nuove notizie le ipotesi sono destinate a susseguirsi, mentre in termini più concreti sembra sul piatto la possibile realizzazione di una piccola city car.
Proprio Le Vot, infatti, ha menzionato tale ipotesi, che si baserebbe sulla nuova Twingo elettrica. Una possibilità che consentirebbe al Gruppo Renault di conseguire una maggiore scalabilità e abbassare ulteriormente il prezzo della vettura che sarà costruita in Slovenia a partire dal 2026. Al momento, le voci vanno in direzione di un prezzo di partenza pari a 20mila euro.
Peraltro l’apparizione per quella data di un derivato di Dacia, renderebbe possibile la sostituzione di quella Spring che, prodotta in Cina, è reputata alla stregua di una soluzione provvisoria, ad onta del gradimento incontrato sul mercato. Proprio il suo design potrebbe rappresentare la base per una differenziazione dalla futura Twingo, in particolare grazie al suo look retrò. Se sin qui siamo comunque nel campo delle ipotesi, la certezza è che Dacia intende attaccare le posizioni della Golf in un segmento sin qui monopolizzato dal veicolo tedesco. Una sfida impegnativa, in cui però la casa rumena potrebbe fornire più di una sorpresa.