Dacia è stata anche a settembre 2023 il brand più amato dal pubblico rumeno, nettamente sopra la concorrenza. Tuttavia, bisogna pur sempre ammettere che nel proprio territorio di riferimento ha mostrato qualche tentennamento. Con le immatricolazioni calate da 642 a 541 unità, pari a una perdita del 15,7 percento rispetto a dodici mesi prima, il marchio rumeno si chiederà forse che cosa sia andato storto. Mentre in Italia è amatissima, la Casa di Mioveni ha avuto qualche problema nel territorio locale. Nel cumulato annuo, è salita del 26,9 percento, da 4.168 a 5.290 unità.
Dacia fatica in Romania: settembre registra un sorprendente calo
La spiegazione più logica è che sia stata vittima del calo generale. Difatti, per la prima volta nel 2023 le targhe sono diminuite dell’8,3 percento rispetto a dodici mesi prima, riferisce Apia. Mentre il brand capogruppo Renault continua a vivacchiare, al quarto posto con appena 32 registrazioni nel nono mese dell’anno, dà fastidio la concorrenza di Tesla. Il Costruttore statunitense è, infatti, la seconda forza in Romania, capace di mettere a segno 2.487 consegne nel cumulato annuo. Ciononostante, nemmeno la creatura di Elon Musk è stata esente da un netto calo a settembre 2023. Peraltro, quasi il doppio di Dacia (meno 29,9 percento), essendo passata da 341 a 239 auto vendute.
In generale, la società texana ha goduto del deciso taglio ai prezzi, allo stesso modo di quanto accaduto nel resto del mondo. Lo abbiamo visto noi italiani e lo hanno visto negli Stati Uniti, dove nel comparto delle BEV ha un monopolio sostanziale. Nessuna connazionale riesce a impensierirla oltreoceano, nemmeno due colossi dalla lunga e conclamata tradizione quali Chevrolet e Ford. Sul fronte opposto, Tesla viene da un Q3 molto deludente, chiuso in netto calo alla voce dei profitti (meno 44 percento).
Forse Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, non ha tutti i torti quando sostiene che l’aggressiva politica commerciale adottata da Musk e soci non sia sostenibile nel medio termine. Il tycoon sudafricano ha espresso, a sua volta, delle preoccupazioni durante la conferenza stampa successiva all’evento, quando ha tentennato circa la costruzione di una Gigafactory in Messico, a causa della congiuntura economica sfavorevole. Allo stabilimento aveva in mente di affidare la realizzazione della Tesla Model 2, la BEV low-cost del marchio attesa fra un paio d’anni a un prezzo di 25 mila euro. E allora forse Dacia avrebbe davvero motivo a preoccuparsi, alla luce del successo già riscosso da Tesla nel suo Paese d’origine.