Nel panorama automobilistico europeo, Dacia si prepara a compiere un salto di qualità importante con il lancio della nuova Bigster, un SUV pensato per entrare in modo deciso nel competitivo segmento C, attualmente dominato da modelli come Volkswagen Tiguan, Nissan Qashqai, Hyundai Tucson e Toyota RAV4.
Il progetto è ambizioso e porta la firma di Denis Le Vot, amministratore delegato del marchio dal 2020, figura nota per il suo stile diretto e trasparente. Sotto la sua guida, Dacia ha ottenuto risultati straordinari: basti pensare che la Sandero è riuscita a scalzare persino la Tesla Model Y nella classifica delle auto più vendute in Europa. Ma oggi l’obiettivo è diverso e molto più complesso: convincere milioni di acquirenti della cosiddetta “classe media” a preferire una Dacia rispetto a marchi ben più blasonati.

“Non stiamo costruendo una Duster più grande”, afferma Le Vot. “Quello che stiamo facendo è posizionare un nuovo modello al centro del mercato, proprio dove si concentrano tre milioni di potenziali clienti ogni anno”. Il segmento C rappresenta circa il 23% del mercato automobilistico europeo e si rivolge a consumatori attenti a design, comfort, spazio interno e dotazioni tecnologiche. Le Vot spiega che molti acquirenti, abituati a spendere circa 30.000 euro per un SUV compatto nel 2019, oggi si trovano a dover affrontare prezzi medi saliti a 38.000 euro.
Qui entra in gioco Bigster, un’alternativa concreta per chi cerca lo stesso valore di qualche anno fa, senza rinunciare alle dotazioni fondamentali. Per conquistare il pubblico più esigente, Dacia ha deciso di includere optional fino a ieri impensabili per il marchio, come il portellone elettrico e il climatizzatore bizona. Il tutto ascoltando direttamente il feedback dei clienti, in particolare tedeschi, come racconta Le Vot: “Ci hanno detto chiaramente che senza queste dotazioni non avrebbero preso in considerazione l’acquisto”.

Il primo riscontro è già molto positivo: oltre 10.000 ordini per il Dacia Bigster sono stati ricevuti prima ancora dell’arrivo nelle concessionarie, e una parte significativa di questi ordini proviene da acquirenti completamente nuovi per il marchio. Ben l’84% non ha mai posseduto né una Dacia né una Renault, mentre il restante 16% si divide tra clienti già affezionati e possessori Renault in cerca di qualcosa di più accessibile.
Le Vot conferma che l’azienda continuerà a concentrarsi sulla sicurezza passiva e sull’efficienza strutturale, ma senza inseguire le 5 stelle Euro NCAP: “Molti sistemi elettronici di assistenza vengono disattivati dagli utenti. Quindi, se una funzione viene ignorata, perché implementarla a tutti i costi?”.
Il valore percepito dai clienti, secondo Le Vot, non si basa sull’abbondanza tecnologica, ma su tre elementi chiave: il rapporto qualità-prezzo, l’estetica e l’essenzialità. Con Bigster, Dacia mira a diventare la scelta preferita per chi vuole un SUV affidabile, ben equipaggiato, ma senza costi gonfiati da accessori non indispensabili. E, per ora, i numeri sembrano darle ragione.