Dal motorsport alle auto di serie: le tecnologie che ci aspettano

Ippolito V
Provenienti dal mondo del motorsport, alcune interessanti soluzioni tecnologiche caratterizzano i prossimi anni
Formula E

La transizione all’elettrico sta cambiando radicalmente il mondo del motorsport. Fino a pochi anni fa, le corse automobilistiche erano dominate da motori a combustione interna; tuttavia, ora comincia a suonare una musica differente. Un numero in costante aumento di campionati comincia a introdurre o a pianificare gare con vetture elettriche. Ciò induce a una serie di cambiamenti nel modo in cui la divisione sportiva progetta, conduce e segue.

Motorsport: quali soluzioni tecnologiche arriverannoi sui kmodelli di serie nei prossimi anni

Formula E

Tra gli aspetti principali curati dai progettisti vi è la riduzione del rumore. Il suono dei modelli a batteria è ben più silenzioso delle controparti termiche. Di conseguenza, l’atmosfera percepita cambia in misura sostanziale. Anziché il classico rombo dei propulsori, i fan ne avvertono uno più simile a quello di un turbine. Ciò è potenzialmente sia un vantaggio che uno svantaggio, a seconda dei punti di vista. Di certo, la questione ha particolare rilevanza nella prospettiva dei costruttori di supercar e hypercar. Pensiamo, per esempio, a Ferrari, la quale, in vista del debutto della prima BEV della sua storia, è attualmente impegnata a definire un sound distintivo. Stando alle parole dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, gli ingegneri incaricati hanno già trovato degli spunti interessanti. Comunque, quali siano nello specifico lo scopriremo nel prosieguo. Oltre al Cavallino Rampante, anche Lamborghini crede di introdurre delle proposte ad hoc. A maggior ragione nel caso della Cavallino occorrerà attendere, giacché la Lanzador arriverà dopo la pioniera delle BEV di Maranello.

Un secondo aspetto cruciale interessa il processo di ricarica. In parallelo alle soluzioni già impiegate da anni, sono in via di definizione modalità alternative, che probabilmente verranno prima tenute a battesimo nel motorsport, magari nei Gran Premi di Formula E. Suscitano curiosità i sistemi di ricarica ad ultrasuoni. La società svedese HiCharger, con sede a Stoccolma, vanta un team di ingegneri e ricercatori con esperienza nel campo dell’elettronica, dell’energia e delle tecnologie ultrasoniche.

L’impianto studiato sfrutta le onde per trasmettere energia alle batterie. Con una frequenza superiore a 20 kHz, non sono percepibili dall’orecchio umano. Due componenti principali le compongono: il trasmettitore installato sulla pista, addetto a generare onde ultrasoniche, e un ricevitore installato sul mezzo. La velocità del rifornimento degli accumulatori è di gran lunga migliore rispetto alle tecnologie attuali. Gli studiosi stimano una capacità di ricarica dall’80 al 100% in meno di un minuto. Inoltre, per avvalersene, i cavi sono superflui, il che comporta una sicurezza superiore ai processi tradizionali. Infine, il “pieno” avviene senza la necessità di fermarsi.

HiCharger ha avviato una partnership con il circus di Formula E e confida di vederlo nelle gare entro il 2025. Qualora le sfide tecnologiche saranno superate, l’idea avrebbe il potenziale di rivoluzionare le forme di ricarica dei mezzi elettrici, sia nelle corse automotive sia nel quotidiano.

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