Dal primo gennaio del 2025 le multe saranno più care e non di poco

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I rincari derivano dall’adeguamento biennale delle multe, saltato nel 2022 causa Covid
Vigile mentre posiziona una multa

Il problema della sicurezza stradale è molto avvertito dall’opinione pubblica. Un’esigenza che potrebbe essere intercettata dall’aggiornamento biennale delle multe, previsto dall’articolo 195, comma 3, del Codice della Strada (decreto legislativo n. 285 del 1992). Per effetto del quale, a partire dal primo giorno di gennaio del prossimo anno, chi commetterà infrazioni al Codice della Strada si troverà esposto al rischio di andare incontro ad una sanzione pecuniaria molto più significativa di quelle attuali. Ma andiamo a vedere meglio il piatto che si va preparando per i guidatori indisciplinati.

Infrangere il Codice della Strada a partire dal primo gennaio 2025 costerà ancora più caro, andiamo a vedere quanto

Secondo i dati Aci-Istat, nel corso del 2023 si è verificato un aumento dei sinistri lungo le arterie stradali peninsulari. Per fortuna, a fronte di un aumento contenuto dei feriti, si è verificato un calo, anch’esso modesto delle vittime. In attesa dei dati relativi all’anno in corso, si può comunque affermare senza tema di smentita che le strade italiane, purtroppo, continuano a essere insicure, a causa di comportamenti troppo spesso sconsiderati dei loro fruitori.

Vigile mentre posiziona una multa

Servono quindi rimedi in grado di arginare questa pericolosa tendenza. E uno ne sta arrivando, in effetti, sotto forma di un significativo aumento delle sanzioni pecuniarie, le quali potrebbero crescere di oltre il 5% rispetto agli importi attuali. A motivare tale incremento è l’aggiornamento biennale delle multe, un adeguamento che avviene ogni due anni e il quale si basa sulla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), calcolato dall’ISTAT.

Occorre sottolineare come il prossimo aumento giunga in porto dopo che quello precedente era stato sospeso in via eccezionale con la Legge di Bilancio del 2023. In quel caso, infatti, gli adeguamenti automatici erano stati bloccati in modo da non andare ad aggravare le difficoltà economiche indotte dalla pandemia di Covid. In pratica, dal 2020 le multe sono rimaste invariate e lo saranno sino al 31 dicembre. Il giorno successivo, però, la sospensione viene a decadere, lasciando spazio al rincaro fisiologico. A meno di un intervento dell’esecutivo, che però sembra da scartare, soprattutto considerato come le multe siano ormai una sorta di bancomat per le istituzioni, nazionali e locali.

Al momento, il governo non sembra intenzionato a intervenire

In effetti, proprio il governo guidato da Giorgia Meloni rappresenta al momento la maggiore incognita sulla strada di un adeguamento delle sanzioni pecuniarie a danno di chi viola il Codice della Strada. Potrebbe infatti intervenire con la ormai prossima Legge di Bilancio, anche se per il momento non si hanno notizie di discussioni sul tema. Nel caso in cui il blocco non sia prorogato, le nuove multe saranno comunque oggetto di definizione per mezzo di un decreto interministeriale. Al quale sarà affidato anche il compito di determinarne i valori aggiornati.

Vigile mentre posiziona una multa

A cercare di tirare il punto sulla situazione è stata Informazione Fiscale. Secondo le stime in oggetto, che si basano sulla variazione dell’indice dei prezzi al consumo calcolata nel periodo intercorrente tra il settembre del 2022 e quello del 2024, l’incremento dovrebbe posizionarsi a quota +5,7%. Non si tratta però del dato definitivo, il quale sarà noto solo quando l’ISTAT pubblicherà i valori relativi alla variazione tra novembre 2022 e novembre 2024. Al tempo stesso è prevista una discrepanza minima rispetto ai calcoli attuali.

Con l’adeguamento previsto, quindi, chi viene colto a passare con il semaforo rosso, vedrebbe il carico salire da 167 a 177 euro, mentre il semplice divieto di sosta vedrebbe passare la sanzione da 42 a 44 euro.

Sin qui, l’ipotesi meno gravosa, con la variazione calcolata sull’ultimo biennio. Occorre però segnalare un’ipotesi più drastica, quella prospettata da Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), secondo la quale il Governo potrebbe invece optare per l’estensione del calcolo all’ultimo quadriennio. ove ciò diventasse realtà, le multe aumenterebbero nell’ordine del 17%. Assomigliando molto da vicino a una vera stangata.

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