Allora i dazi funzionano? Troppo presto per dire se l’argine imposto dall’Unione europea ha già avuto effetti importanti e “pesanti” sulla concorrenza cinese nel Vecchio Continente. Va detto, però, che la quota di nuove auto elettriche immatricolate in Europa ma fabbricate in Cina ha subito un drastico calo a luglio.
Secondo i dati forniti dalla società di analisi Dataforce, questa percentuale di immatricolazioni è diminuita del 45% rispetto al mese precedente. Sebbene sia ancora troppo presto per trarre conclusioni che diano un quadro del tutto chiaro, sembra che i nuovi dazi imposti dall’Unione Europea stiano effettivamente iniziando a influenzare il mercato. Almeno, se i dazi hanno avuto un rapido effetto, i numerosi annunci di “aumenti” imminenti hanno agito da effetto scoraggiante per i consumatori di molti Paesi europei.
Dataforce ha esaminato i dati provenienti da 16 dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, concentrandosi in particolare sui quattro principali mercati: Germania, Francia, Italia e Spagna. Giugno, però, è stato un mese eccezionale per le vendite di auto elettriche, il che potrebbe spiegare parte del calo registrato a luglio, compreso quello delle auto elettriche di origine cinese.
In Germania, la quota di auto elettriche cinesi è scesa dal 13% all’8%, mentre in Francia è passata dall’8% al 5%. Facendo un confronto con un Paese che non ha partecipato a questi dazi, essendo fuori dall’Ue, si nota qualche importante differenza. Nel Regno Unito, infatti, dove i dazi europei non sono applicati, la quota di auto elettriche cinesi è invece aumentata.
I dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, comprese quelle prodotte da case automobilistiche occidentali, sono entrati in vigore il 5 luglio. Questi dazi non sono uniformi, ma variano in base al produttore. Si considerano diversi fattori, tra cui la cooperazione o meno nelle indagini dell’Ue sugli aiuti governativi alle aziende cinesi.
Il produttore maggiormente penalizzato è SAIC, la Shanghai Automotive Industry Corporation, nota in Europa per il marchio MG. Per SAIC, l’Ue ha aumentato i dazi del 37,6%, che sommati al 10% già in vigore portano l’imposta complessiva al 47,6%. Geely e BYD sono stati colpiti meno duramente, con aumenti rispettivamente del 19,9% e del 17,4%, per un totale del 29,9% e del 27,4%. In generale, i produttori che hanno collaborato con le indagini dell’Ue hanno visto un aumento dei dazi del 20,8%, portando l’imposta totale al 30,8%.