L’industria automobilistica europea si trova ad affrontare un dilemma: da un lato, teme l’imposizione di dazi sui veicoli elettrici cinesi da parte dell’Unione Europea, che potrebbe aumentare i costi e innescare una ritorsione da parte della Cina. Dall’altro lato, le case automobilistiche temono che la mancanza di concorrenza da parte dei produttori cinesi possa danneggiare la competitività del settore europeo.
L’industria automobilistica tedesca si oppone all’inchiesta sui veicoli elettrici cinesi
La Germania si oppone con decisione all’inchiesta antisovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi, temendo un aumento dei costi e una ritorsione da parte della Cina. Infatti, alcune case costruttrici tedesche, tra cui BMW e Volkswagen, hanno espresso forte preoccupazione per le possibili tariffe che l’Unione Europea (UE) potrebbe attuare sui veicoli elettrici (EV) cinesi. L’inchiesta antisovvenzioni dell’UE è iniziata lo scorso ottobre 2023 e dovrebbe concludersi entro il mese di novembre dell’anno corrente. Se l’esito dell’inchiesta dovesse confermare che la Cina sta sovvenzionando illegalmente i suoi produttori di veicoli elettrici, potrebbero essere imposti nuovi dazi all’importazione dei veicoli.
Tuttavia, i colossi automobilistici tedeschi temono che questi possibili dazi possano avere un effetto ‘boomerang’, andando a danneggiare l’industria automobilistica nel mercato europeo. Oliver Zipse, CEO di BMW, ha infatti affermato che “non ci sarà alcuna automobile nell’UE senza componenti cinesi“. Zipse ha confermato chiaramente che l’Europa dipende fortemente dalla Cina per le materie prime e le varie componenti necessarie per la produzione di veicoli elettrici. Questo sarebbe il reale motivo per il quale le case costruttrici sono in disaccordo con l’inchiesta antisovvenzioni.
Anche Thomas Schaefer, CEO di Volkswagen, ha espresso forte preoccupazione per le possibili tariffe. Schaefer ha infatti affermato che “questo possibile aumento delle tariffe potrebbe trasformarsi in una ritorsione”. Questo perché la Cina ha già minacciato di imporre sanzioni alle aziende europee che si approvvigionano nel paese orientale se l’UE dovesse imporre dazi sui veicoli elettrici cinesi.
Ma non si tratta solamente del timore per un aumento dei costi delle materie prime. I colossi automobilistici tedeschi infatti temono anche che le tariffe possano avere un effetto altamente negativo per quanto riguarda la competitività dell’industria automobilistica europea. Ola Källenius, CEO di Mercedes-Benz, ha affermato che “l’Europa ha bisogno di una maggiore concorrenza per produrre veicoli migliori”. Källenius ha affermato che le case automobilistiche europee non sono alla ricerca di protezione e che le tariffe non farebbero altro che aumentare i prezzi per i consumatori finali, creando malcontento tra la clientela.
Italia e Francia si uniscono alla Germania contro i dazi sui veicoli elettrici cinesi
La Germania non è l’unico paese europeo ad essersi opposto all’inchiesta antisovvenzioni. Anche l’Italia e la Francia hanno espresso opinione contraria per le possibili tariffe. L’Italia è il secondo più grande mercato automobilistico d’Europa dopo la Germania, e la Francia è il terzo, per cui stiamo parlando di paesi fortemente interessati al possibile cambiamento.
Resta da vedere se l’UE imporrà effettivamente dazi sui veicoli elettrici cinesi. L’inchiesta è ancora in corso e la Commissione europea dovrà presto prendere la decisione finale per quanto riguarda le prove che dimostrano che la Cina sta sovvenzionando illegalmente i suoi produttori di veicoli elettrici. Se l’UE dovesse imporre dazi, è probabile che la Cina risponderebbe mettendo in atto sanzioni proprie. Questo avvenimento potrebbe innescare una “guerra” tra Europa e Cina, con probabile impatto negativo sul mercato automobilistico globale.
Al momento quindi si respira un clima di incertezza, le case automobilistiche europee si trovano in una posizione difficile. Da un lato, temono un aumento dei costi e una ritorsione da parte della Cina se l’UE dovesse imporre dazi. Dall’altro lato, temono che le tariffe possano danneggiare la competitività dell’industria automobilistica europea. Gli avvenimenti a seguire ci daranno presto novità e maggiori certezze.