Alcune auto elettriche cinesi hanno ottenuto un vantaggio significativo dopo che l’Unione Europea ha deciso di ridurre i dazi sulle importazioni di questi veicoli. Aziende come l’americana Tesla e, appunto, il colosso cinese BYD, sono tra i principali beneficiari delle riduzione. Tempo di sconti? Nient’affatto: solo un modo per “selezionare” chi è ben accetto e chi no. I dazi sembrerebbero pensati per contrastare l’export a cuor leggero di veicoli sostenuti da aiuti di Stato, considerati un metodo concorrenziale “scorretto” nel mercato europeo.
Ecco, dunque, i dettagli dei dazi che hanno “coccolato” alcuni marchi piuttosto di altri. Pochi giorni fa, infatti, la Commissione europea ha annunciato le nuove tariffe doganali sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Nell’ambito dell’indagine anti-sovvenzioni, l’Ue ha abbassato i dazi sulle auto elettriche cinesi, portandole a una forbice compresa tra il 9% e il 36,3%, in confronto al range originariamente proposto del 17,4%-38,1% a giugno.
Tesla emerge come la grande vincitrice, vedendo il proprio dazio ridotto dal 20,8% al 9%. Questo numero si somma all’attuale tariffa del 10% sulle importazioni di auto. La riduzione è stata concessa in base all’ammontare dei sussidi ricevuti dall’azienda. BYD, il maggiore produttore cinese di veicoli elettrici, ha beneficiato di un leggero calo delle tariffe, dal 17,4% al 17%.
Andando agli altri marchi, Geely, proprietaria di Volvo e Polestar, ha visto una riduzione dal 20% al 19,3%, mentre SAIC rimane con la tariffa più alta, scesa però dal 38,1% al 36,3%. Tutte le altre case automobilistiche che hanno collaborato con l’indagine vedranno un’aliquota del 21,3%, leggermente superiore rispetto al 21% precedentemente proposta a giugno. Le aziende che non collaboreranno all’indagine rischiano di vedersi applicare la cifra massima per i dazi, al 36,3%.
L’Ue ha sottolineato che queste tariffe sono ancora conseguenza di un’indagine in corso e potrebbero subire ulteriori modifiche. Una decisione definitiva sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le case automobilistiche coinvolte possono richiedere udienze e hanno dieci giorni per presentare i propri pareri in merito. Successivamente, la Commissione presenterà le conclusioni agli Stati membri per il voto finale. La pubblicazione delle decisioni è prevista entro il 30 ottobre 2024.