Tra i problemi che ruotano intorno alle auto elettriche c’è anche quello dei continui blackout che si sono verificati nel corso del mese di luglio e che potenzialmente potrebbero verificarsi con maggiore frequenza con l’aumento dei mezzi 100% elettrici. I consumi di energia elettrica, infatti, aumenteranno con il diffondersi delle auto elettriche e tanti veicoli si troveranno nello stesso momento a dover fare rifornimento e l’infrastruttura potrebbe non essere sufficientemente adeguata. Nel Regno Unito si sta sperimentando una soluzione che sfrutta la tecnologia V2G delle auto elettriche.
Il sistema V2G contro i blackout della rete elettrica
Il sistema V2G, Vehicle-to-Grid, permette alle auto elettriche di utilizzare la ricarica bidirezionale. È una tecnologia mediante la quale le auto elettriche possono cedere energia alla rete in caso di necessità. Sono diversi i modelli che già attualmente supportano questo sistema, come la Renault 5 E-Tech, e può essere impiegato in diversi modi.
Nel Regno Unito si sta conducendo l’esperimento Vehicle 2 Volume eNergy Yield (V2VNY) che consiste nell’utilizzo delle flotte aziendali che sono dotate della tecnologia V2G di cedere energia elettrica alla rete durante un periodo di tempo prolungato. Sostanzialmente quando l’auto elettrica non viene utilizzata viene collegata alla rete e, se c’è il rischio di un blackout, l’automobile cede parte dell’energia presente nella batteria a supporto della rete pubblica.
L’idea di per sé è molto semplice ma potenzialmente molto utile per affrontare il problema che si verifica quando si registrano di picchi di richiesta di energia elettrica in una zona specifica. Questi picchi possono causare un blackout ed è una realtà sempre più diffusa soprattutto in determinati periodi dell’anno, come l’estate, quando per diverse ore si utilizzano i climatizzatori domestici. La tecnologia V2G utilizzata nell’esperimento V2VNY potrebbe risolvere il problema attingendo all’energia accumulata nelle batterie delle auto elettriche. L’esperimento prevede di tamponare l’emergenza che si verifica quando ci sono dei picchi di richiesta e, una volta passati, ogni auto si riprende il quantitativo di energia ceduto.
Se l’esperimento si rivelasse efficace e il sistema dovesse essere regolamentato e diffuso si potrebbero pensare a degli incentivi economici per le aziende che mettono a disposizione le proprie flotte ma anche una limitazione per evitare che l’auto resti senza energia. Il sistema V2G può infatti prevedere una soglia limita di carica superata la quale il prelievo viene bloccato così che l’auto rimanga con una percentuale di energia e possa essere utilizzata per le esigenze immediate.