Non è una novità che il CEO di una casa automobilistica cambi, anche abbastanza frequentemente. Ma non suona strano sentire che la Tesla potrebbe ritrovarsi improvvisamente senza Elon Musk? Il presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, Robyn Denholm, starebbe per far approvare il pacchetto retributivo di 56 miliardi di dollari per Musk, rendendolo il CEO più pagato di sempre. E non a caso, si teme che possa lasciare se non si trovasse un accordo soddisfacente.
“Elon non è un dirigente qualunque e Tesla non è una società come le altre. Per questo, i metodi tradizionali di compensazione per i dirigenti non sono efficaci nel caso di Tesla. Motivare qualcuno come Elon richiede un approccio diverso”, ha scritto Denholm in una lettera agli azionisti. Denholm, inoltre, ha lasciato intendere che Musk potrebbe rivolgere le sue attenzioni ad altri progetti senza una motivazione adeguata. “Vogliamo che quelle idee, quella energia e quel tempo siano dedicati a Tesla, per il beneficio dei nostri azionisti. Ma questo richiede rispetto reciproco”, ha affermato, riferendosi al contributo di Elon Musk in questi anni.
Il miliardario non ha una mente poco impegnata al momento: oltre a Tesla, è coinvolto in SpaceX, The Boring Company, Neuralink, X e xAI. Alcuni temono che questi impegni possano distogliere la sua attenzione da Tesla, azienda con cui storicamente legato legato. Musk possiede attualmente circa il 13% di Tesla, dopo aver venduto parte delle sue azioni per acquisire Twitter nel 2022. Ma non si tratta di una pura questione di denaro.
“Tutti sappiamo che Elon è una delle persone più ricche del mondo e rimarrebbe tale anche se Tesla non onorasse l’impegno preso nel 2018. Elon ha rispettato il suo impegno e ha creato un enorme valore per i nostri azionisti. Mantenere il nostro impegno verso Elon dimostra che sosteniamo la sua visione per Tesla e riconosciamo i suoi straordinari risultati”, ha affermato e, si può dire, con discreto ottimismo.
Il destino del gigantesco pacchetto retributivo di Elon Musk sarà deciso dagli azionisti di Tesla il 13 giugno. Sarebbe la seconda votazione sullo stipendio dell’amministratore delegato, dopo che un giudice del Delaware ha annullato la prima votazione perché parte di un procedimento “profondamente viziato”.