Entro il 2030 un’auto su tre sarà cinese, i marchi “classici” potrebbero dirci addio

Ippolito V
In Occidente la penetrazione è ancora bassa, ma la rivoluzione cinese è già in corso. Numeri alla mano, c’è poco da dire.
Entro il 2030 un'auto su tre sarà cinese

Negli ultimi mesi, e in generale negli ultimi anni, le politiche dei vari governi nel settore automobilistico hanno portato avanti una sorta di “missione” comune. Parliamo della lotta contro l’invasione delle auto prodotte in Cina. Stati Uniti, Unione Europea e Turchia hanno reagito all’export cinese imponendo dazi che possono raggiungere anche il 100% del valore del veicolo. Anche il Canada sembra voler prendere la stessa strada. Alcune previsioni raccontano un destino inevitabile, dazi o no: entro il 2030 un’auto nuova su tre sarà di un marchio cinese.

Entro il 2030 un'auto su tre sarà cinese

Ci sono, dunque, storici marchi automobilistici che potrebbero essere condannati in pochi anni all’irrilevanza. “L’industria automobilistica tradizionale, che intende operare seguendo i soliti schemi, si troverà di fronte a un brusco risveglio. Continuare così porterà all’obsolescenza,” scrive l’analista Andrew Bergbaum. “La rivoluzione in atto nel settore automobilistico globale è guidata dalla straordinaria evoluzione cinese,” aggiunge.

Va detto che in Occidente la penetrazione è ancora bassa, ma la rivoluzione cinese è già in corso. Infatti, al momento, un’auto su cinque venduta a livello globale è di produzione cinese, rappresentando il 21% del mercato mondiale. Entro il 2030 potremmo ritrovarci davanti a un dato che ci consegna il 33% delle auto nuove vendute da parte di un marchio cinese. Pare, quindi, che l’aumento delle vendite cinesi potrebbe crescere dal 3% al 13% in meno di sei anni.

Entro il 2030 un'auto su tre sarà cinese

Lo raccontano anche le esportazioni. Il Giappone, infatti, ha ceduto il suo ruolo di più grande esportatore di auto al mondo alla Cina, con tre milioni di auto esportate all’anno. Tutto merito dell’innovazione tecnologica, della scommessa senza compromessi delle auto elettriche, degli investimenti governativi e, quindi, del vantaggio competitivo rispetto agli omologhi occidentali. Per non parlare della manodopera a basso costo, più economica rispetto a quella occidentale. Inoltre, molte aziende cinesi producono internamente la maggior parte dei componenti, riducendo la dipendenza da fornitori esterni.

Entro il 2030 un'auto su tre sarà cinese

A parità di caratteristiche, un’auto elettrica prodotta in Cina costa il 35% in meno rispetto a una prodotta in Occidente. È ora di cambiare davvero lente per il proprio punto di vista. Il termine “cinesata”, ormai decisamente anacronistico, non racconta più prodotti di scarsa qualità. I costruttori cinesi hanno raggiunto livelli di qualità paragonabili a quelli degli occidentali, e in alcuni casi sono anche più avanzati. Inoltre, i restyling e gli aggiornamenti software sono più frequenti. Insomma, che altro?

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