Nelle ultime settimane diversi produttori automobilistici hanno rivisto le proprie strategie sulla transizione verso l’elettrico, che non intende decollare. Tra questi Porsche, che ha annunciato di recente che i veicoli elettrici previsti per il lancio arriveranno sul mercato, ma la vita dei veicoli con motore a combustione sarà più lunga del previsto. Inoltre, lo sviluppo di modelli ibridi continuerà anche nei prossimi anni. A questi si aggiunge anche Ford, che ha ammesso di aver fatto qualche errore di valutazione nella transizione verso la mobilità a zero emissioni.
Ford fa marcia indietro: la crescita del settore delle auto elettriche è troppo lenta
Il problema di tante case automobilistiche è il fatto di essersi lanciate nel settore senza aver sviluppato le giuste tecnologie. Dunque, secondo i consumatori, perché pagare un prodotto a caro prezzo se l’innovazione manca e i vantaggi scarseggiano? Meglio andare sul sicuro, optando magari su modelli ibridi. Diversa la situazione in Cina, dove il mercato delle auto elettriche vola grazie a prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo e prezzi addirittura minori rispetto ai modelli termici.
Prendendo in esempio il caso di Ford, l’azienda si è letteralmente lanciata nel settore senza aver prima valutato bene la situazione, o almeno, facendo una valutazione troppo ottimistica. La casa automobilistica ha infatti rimosso dai listini veicoli bestseller come Fiesta e Focus, per concentrarsi su SUV elettrici costosi come la Mustang Mach-E e Ford Explorer. A questi si aggiungono modelli realizzati su piattaforma di Volkswagen come la nuova Ford Capri.
Inizialmente l’obiettivo dell’Ovale Blu era quello di vendere esclusivamente veicoli elettrici entro il 2030, ma sembra che la strategia è cambiata. Marin Gjaja, capo della divisione elettrica di Ford, ha dichiarato ai microfoni di Autocar: “Non smetteremo di vendere auto termiche dal 2030, come preventivato in precedenza. Non possiamo andare all-in con l’elettrico se il pubblico non è d’accordo. Al momento i mercati del mondo si stanno sviluppando a velocità differenti”.
Gjaja ha aggiunto: “Penso che i clienti ci abbiano fatto capire che il nostro piano era troppo ambizioso, e non siamo gli unici ad averlo capito. Ora non pensiamo che diventare un marchio al 100% elettrico entro il 2030 sia un’ottima mossa, per noi e per i nostri clienti”.