Ford, il CEO stupito dalla Xiaomi SU7: “Non posso farne più a meno”

Francesco Armenio Autore Automotive
L’amministratore delegato di Ford, Jim Farley, è rimasto stupito dalla Xiaomi SU7, tanto che non può più farne a meno.
Xiaomi SU7

I dirigenti delle case automobilistiche tendono solitamente a elogiare solo i propri modelli. Sembra che Jim Farley, CEO di Ford, non la pensi allo stesso modo, dato che ha espresso grande ammirazione, e non per la prima volta, per la nuova Xiaomi SU7. La berlina elettrica dell’azienda cinese, sbarcata da poco anche nel settore automotive, ha conquistato anche il numero uno di Ford.

Ford, Jim Farley elogia la nuova Xiaomi SU7

Xiaomi SU7

“L’auto di Xiaomi è fantastica. Ne vendono 10.000 o 20.000 unità al mese e sono esaurite per sei mesi. Non sono solito commentare i prodotti della concorrenza, ma ho guidato la Xiaomi SU7 e merita un’eccezione”, ha dichiarato Farley durante un’intervista al podcast Fully Charged con Robert Llewellyn. “La Xiaomi SU7 è attualmente commercializzata solo in Cina, ma ne abbiamo portata una da Shangai a Chicago per analisi tecniche. La guido ormai da sei mesi e non posso farne più a meno”, ha continuato Farley.

Anche se il CEO di Ford non ha specificato quale versione stia utilizzando, è probabile si tratti della top di gamma SU7 Max. Con queste dichiarazioni, Farley riconosce apertamente non solo la qualità del lavoro di Xiaomi, ma anche il livello tecnologico raggiunto dai costruttori cinesi. Un’opinione che conferma quanto aveva già espresso lo scorso settembre, quando aveva definito i produttori cinesi una seria “minaccia” per il settore.

Xiaomi SU7

Le parole di Farley non fanno altro che confermare la “paura” di Europa e Stati Uniti, ovvero l’ottimo rapporto qualità/prezzo delle auto elettriche cinesi. I produttori della Terra del Dragone continuano a lanciare sul mercato modelli sempre più evoluti con tecnologie e batterie di ultima generazione.

Le parole del CEO di Ford suonano come un’implicita ammissione di questo divario tecnologico e lanciano un chiaro messaggio: i costruttori tradizionali devono accelerare il passo per non perdere terreno nella corsa all’elettrificazione. La differenza con il mercato cinese è abissale, considerando che in Cina 1 nuova auto su 2 è elettrica.

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