Ford ha intrapreso una campagna seria per cambiare la situazione. Con una serie di test approfonditi sul campo verso la sostenibilità, l’Ovale Blu dà prova di aver preso seriamente a cuore il rispetto dell’ambiente, oltre i soliti canali. Quella della transizione ecologica è una delle tematiche di maggiore attualità, perciò Jim Farley, CEO dell’azienda di Dearborn, ha in mente di continuare con la costruzione delle BEV. A dispetto delle pesanti perdite finora riportate, il top manager ritiene essenziale sposare il movimento green, prima che sia troppo tardi. In parallelo, gli operatori portano avanti dei progetti altrettanto interessanti, volti a salvaguardare l’ecosistema, giunto ormai sull’orlo del precipizio.
Ford: meno ricorso alla plastica grazie al progetto COMPOlive
Con il surriscaldamento climatico e le calamità naturali sempre più frequenti, le aziende automobilistiche hanno il dovere etico e morale di assumere dei provvedimenti tangibili. Il futuro non passa, ovviamente, soltanto da loro, ma gli operatori della filiera hanno un grosso potere in mano, da capitalizzare il più possibile. Nel caso di Ford, suscitano interesse i test effettuati sulle parti di veicoli ottenute con materiali derivati dall’olivo.
Al progetto COMPOlive partecipano eccellenze di vari ambiti, compresi poli universitari, per dimostrare che non è un’utopia ridurre l’uso della plastica nell’industria automobilistica. Utilizzando rami e foglie dell’olivo, vi è modo di ottenere dei componenti altrettanto soddisfacenti dal punto di vista qualitativo, a fronte di una maggiore qualità dell’aria nelle zone interessate dal processo.
Le verifiche sui materiali hanno tenuto banco negli uliveti dell’Andalusia. Qui gli ingegneri della sede europea di Ford a Colonia, in Germania, hanno usufruito di una tecnologia di simulazione avanzata, al fine di accertare l’applicabilità degli ulivi in termini di durata, resistenza e flessibilità. In seguito agli approfondimenti, gli studiosi hanno espresso giudizi positivi. Infatti, l’innovativa metodologia vagliata permette la realizzazione di prototipi con un materiale composto per il 40% da fibre e per il 60% da plastica di polipropilene riciclato. Esso viene riscaldato e iniettato negli stampi, così da plasmare i pezzi selezionati. Nelle prove i concept hanno dimostrato una resistenza e una durevolezza paragonabile a quelli ottenuti secondo le tecniche tradizionali. Inoltre, pesano meno, da qui la prospettiva di prestazioni superiori delle vetture. Uno degli effetti positivi correlati riguarda proprio i rami e le foglie di ulivo, poiché non vengono bruciati e, pertanto, diminuisce l’inquinamento atmosferico.