Ford tagliati gli investimenti elettriche 2023-2024

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La casa di Detroit sembra ormai decisa a rimandare gli investimenti che erano previsti nell’immediato futuro
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Il momento del mercato automobilistico è abbastanza complicato, soprattutto per i veicoli elettrici, i quali stanno scontando una serie di problematicità sempre più evidenti. Anche la Ford ha deciso di non poter fare a meno di prenderne atto, con il suo amministratore delegato, Jim Farley che ha definito proprio il mercato dei veicoli elettrici “un panorama in continua evoluzione”.

Un parere espresso nel corso della conferenza che ha fatto seguito alla pubblicazione dei dati sugli utili del terzo trimestre della società. A spingerlo in tal senso il mix proposto tra dinamiche di mercato non proprio esaltanti, ingenti spese di sviluppo e una concorrenza sempre più aggressiva condotta da Tesla, a forza di tagli ai prezzi che hanno messo in grande difficoltà i suoi competitori.

Preso atto di quanto sta accadendo, la casa di Detroit ha quindi deciso di ridurre i propri investimenti nella mobilità sostenibile. L’obiettivo di fondo è con tutta evidenza quello di ridurre le perdite finanziarie e non prestare il fianco ad una situazione la quale sembra volgere decisamente al brutto, con l’inflazione che continua ad erodere il potere d’acquisto delle famiglie, consigliandole ad un approccio più conservativo ai consumi. Una situazione in cui le auto elettriche non sembrano proprio essere in cima ai pensieri dei consumatori.

Stabilimento Ford

Ford taglia gli investimenti sull’auto elettrica

La conseguenza diretta di quanto sta accadendo si è intanto tradotta in un ritardo per quanto concerne gli investimenti destinati ai veicoli elettrici. La casa di Detroit ha infatti deciso di prendersi una pausa di riflessione sui 12 miliardi di dollari che erano preventivati in tal senso. Tanto da mettere in stand-by la costruzione di uno stabilimento destinato alla produzione di batterie per modelli green, che era già stata messa in preventivo in Kentucky. Mentre non sembra interessato dai tagli il progetto Blue Oval City nel Tennessee, anch’esso incentrato sull’elettrificazione, il quale dovrebbe procedere come previsto.

Farley ha poi voluto chiarire che l’azienda è intenzionata ad andare avanti con lo sviluppo dei suoi veicoli elettrici, anche se a un ritmo più lento rispetto a quello inizialmente previsto. Una intenzione la quale, però, sembra destinata a scontrarsi con la realtà. Stando a quanto ricordato da The Verge, infatti, le perdite pari a circa 1,3 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre e a 3,1 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell’anno, portano ad una semplice conclusione: Ford potrebbe spendere quest’anno 4 miliardi di dollari in veicoli elettrici che non potrà recuperare.

La conseguenza che ne discende a cascata è quindi molto semplice: l’azienda dovrà continuare a fare affidamento sui suoi veicoli a combustione interna e ibridi, nel preciso intento di riuscire a compensare le perdite della sua unità di veicoli elettrici. Al tempo stesso, la dirigenza di Ford sostiene che proprio questo, del resto, è sempre stato il piano cui attenersi. 

Elettrificazione sì, ma…

Ford non è assolutamente decisa a eliminare i veicoli a combustione interna dalla sua gamma globale. Una decisione che sembra stridere con una propensione sempre più forte del potere politico a puntare esclusivamente su un modello di mobilità fatto totalmente di veicoli in grado di rispettare l’ambiente.

Una visione che è del resto stata aspramente criticata da Donald Trump nel corso del suo viaggio elettorale in Michigan. L’ex inquilino della Casa Bianca, intenzionato a riprendersi la presidenza del Paese, ha infatti indicato alla stregua di una follia i piani di totale elettrificazione del settore automobilistico. Un piano che, secondo lui (e non solo), si andrebbe a tradurre in un vero e proprio favore alle case cinesi, che sarebbero imbattibili nel mercato delle auto elettriche.

Proprio il CEO di Ford ha del resto voluto affermare a chiare note che occorre tenere conto del fatto che il mercato delle auto elettriche è mutato in maniera estremamente profonda. Tanto da dichiarare: “Un ottimo prodotto non è più sufficiente nel settore dei veicoli elettrici. Dobbiamo essere totalmente competitivi sui costi”.

Aggiungendo poi che Tesla, in realtà, avrebbe fatto un enorme regalo a Ford, decidendo di concentrarsi sui costi e sull’ampliamento della Model Y. Procedendo in tal modo, il brand californiano ha in pratica fissato uno standard cui occorre adeguarsi. Come sta facendo Ford, che secondo Farley starebbe dando vita a progressi reali sui veicoli elettrici di seconda e terza generazione.

I piani sono destinati a mutare

Lo stesso Farley ha poi espresso tutto il suo entusiasmo per l’imminente pick-up completamente elettrico di seconda generazione della Ford. Tanto da spingersi a descriverlo come uno dei veicoli più emozionanti da lui mai visti. Un entusiasmo che però sembra soltanto di facciata, considerato come la Ford aveva inizialmente posto come obiettivo la produzione di veicoli elettrici caratterizzati da una redditività pari a quella dei veicoli con motore a combustione interna (ICE) entro il 2026.

Stabilimento Ford

Un obiettivo il quale ora, però, sembra destinato a mutare ed essere superato, per reggere ad una concorrenza sempre più forte e ad un contesto economico estremamente preoccupante. Nella nuova situazione che si va precisando, l’azienda ha deciso di puntare su batterie sempre più semplici da produrre, con prodotti chimici più economici e tecniche industriali in grado di aumentare l’integrazione verticale del 50%. Soltanto in tal modo potrà riuscire a reggere l’urto di Tesla e altri produttori di veicoli elettrici in condizioni di mercato sempre più complicate.

In attesa di capire quali saranno le prossime mosse, nel concreto, occorre sottolineare come Ford abbia già espresso nel corso della passata settimana l’intenzione di tagliare momentaneamente uno dei tre turni su cui è strutturato il lavoro nello stabilimento ove viene costruito il suo camioncino elettrico F-150 Lightning. Una decisione che è arrivata in concomitanza con quella di altri produttori dell’automotive a stelle e strisce, a partire da General Motors.

A convincere la dirigenza è stato proprio il momento di stasi attraversato sul mercato dalle auto elettriche. Una stasi derivante dal fatto che i modelli green sono al momento fuori portata non solo per le classi popolari, ma anche per un ceto medio in via di impoverimento. Un dato destinato a pesare in un momento in cui l’inflazione è tornata ad erodere il potere d’acquisto, mettendo in difficoltà i bilanci familiari.

A farne le spese è stata del resto anche Tesla, nonostante i tagli sui prezzi operati nel corso dei mesi passati. A evidenziare la fase critica è stata proprio la relazione sugli utili del terzo trimestre del brand californiano. La casa guidata da Elon Musk, infatti, per la prima volta da anni a questa parte ha mancato i suoi obiettivi, scatenando il fuggi fuggi in borsa.

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