Francia preannuncia nuovi sostegni per le auto elettriche, giusto per drogare di più il mercato

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Lo ha preannunciato il nuovo ministro dell’Industria, Marc Ferracci
Renault Megane E-Tech

Il mercato delle auto elettriche stenta in gran parte del globo, con riflessi di non poco conto. Una situazione che sta inguaiando non poche case automobilistiche e che esige risposte anche sul versante istituzionale. Senza le quali si potrebbe verificare un vero e proprio tsunami dalle conseguenze incalcolabili, a livello occupazionale.

Il nuovo governo francese, appena insediatosi tra le furibonde polemiche del Nuovo Fronte Popolare, sembra intenzionato a non ignorare la questione. Come al solito, però, la strada scelta potrebbe non essere quella di un aumento delle retribuzioni che potrebbe dare ossigeno alle economie domestiche, in particolare quelle degli strati popolari. Bensì quella di incentivi a favore delle flotte aziendali e di commesse pubbliche. Una strada che sembra ancora una volta eludere il problema di fondo: le auto elettriche costano troppo e sono al di fuori della portata delle classi popolari.

Auto elettriche, Marc Ferracci preannuncia il sostegno del nuovo governo transalpino

Il governo francese si dichiara disponibile a fornire nuovi sostegni alla mobilità elettrica, nel chiaro intento di dare nuova linfa ad un mercato che è in una di sostanziale ristagno. A sostenerlo è stato il neo ministro dell’Industria, Marc Ferracci, nel corso di una visita alla fabbrica Stellantis di Sochaux.

Auto elettrica Renault

Naturalmente, in molti hanno iniziato a chiedersi quali possano essere le misure di sostegno al proposito. Misure che andrebbero ad immergersi in un contesto che fa capire in modo molto chiaro cosa sta accadendo. Nel passato mese di settembre, infatti, le vendite di auto elettriche lungo il territorio transalpino sono cresciute nell’ordine del 20%, ma soltanto dopo mesi di grande sofferenza, nel corso dei quali la quota dei veicoli full electric era diminuita in maniera drastica.

Un quadro che ha spinto Ferracci ad affermare: “Dobbiamo lavorare per sostenere la domanda di veicoli elettrici. C’è da considerare la questione dei bonus e dei malus, ma bisogna anche vedere che cosa è possibile fare sulle flotte aziendali e sulle commesse pubbliche”. Per poi aggiungere: “Cercheremo di utilizzare tutte le leve a nostra disposizione in un contesto di bilancio estremamente limitato”.

Un sostegno che potrebbe non bastare

Le parole di Ferracci, pronunciate nel corso della visita alla fabbrica di Sochaux insieme con l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, nel giorno dell’avvio della produzione delle versioni a batteria delle Peugeot 3008 e 5008, conclusa con il raid in un vicino impianto del componentista Forvia, sembrano la riedizione di quelle degli ultimi anni.

Il sostegno del governo, che sempre stando a Ferracci sarà chiarito nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, quando si discuterà la legge di bilancio, ripropone formule che hanno chiaramente dimostrato di non reggere alla prova dei fatti. Si tratta cioè di incentivi a favore delle flotte aziendali e di commesse pubbliche. Aiuti che sono destinati a finire prima o poi, riportando a galla il problema, senza mai risolverlo.

Ogni volta che gli incentivi e le commesse pubbliche hanno termine, infatti, dovrebbe subentrare il mercato vero e proprio. Ma se quello delle auto elettriche non decolla, c’è poco da fare, tanto da far assomigliare la questione al classico serpente che si morde la coda.

Peugeot 208 elettrica

Purtroppo, i governi europei sembrano decisi a restare nell’angusto recinto delle leggi di bilancio. Un recinto che necessita di livelli salariali bassi, con conseguente abbattimento del mercato interno. A favore dell’export. Export che, però, a livello mondiale si sta rivelando sempre più complicato, come dimostra il caso della Cina. Ove la contrazione in atto sta mettendo in crisi i marchi tedeschi. Se non si prende atto della necessità di intraprendere strade nuove, il disastro resterà sempre dietro l’angolo.

Auto elettriche, i programmi francesi restano ambiziosi

Il governo francese sembra comunque intenzionato a restare fedele agli obiettivi ambientali perseguiti dall’Unione Europea. A tal proposito, lo stesso Ferracci ha infatti affermato: “Desideriamo mantenere un alto livello di ambizione su tutti i programmi”.

Il riferimento del ministro dell’Industria è in particolare ai vari piani a favore degli investimenti per la decarbonizzazione dell’industria transalpina. Che dovrebbero consentire al Paese di avviarsi senza scossoni verso una maggiore sostenibilità ambientale del proprio apparato produttivo.

Infine, Ferracci ha ribadito il proposito della Francia relativo alla produzione di due milioni di veicoli elettrici entro il 2030, oltre al sostegno al bando delle endotermiche per il 2035 imposto dalla Ue. A suo avviso, si tratta di obiettivi ambiziosi, ma comunque realizzabili. Una posizione che è del resto alla base dell’appoggio alla Commissione Europea sul tema, nonostante le polemiche crescenti al riguardo.

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