General Motors attendista con il maxi investimento nel litio, dubbi sul futuro presidente americano

Ippolito V
La decisione di General Motors mette in luce il delicato equilibrio dell’industria EV in un contesto politico in continua evoluzione.
general motors

General Motors (anche “GM”) ha deciso di posticipare fino alla fine dell’anno un investimento stratosferico di 330 milioni di dollari nel progetto di estrazione del litio. Stiamo parlando del Thacker Pass di Lithium Americas, giacimento situato in Nevada. Attesa, prudenza, stallo: non certo un buon segno, specie se i dubbi riguardano l’intera politica americana riguardo agli investimenti in termini di incentivi alla mobilità elettrica.

Questo investimento di General Motors è parte di un impegno complessivo di 650 milioni di dollari da parte del colosso americano. Si tratta di una scelta cruciale per lo sviluppo del progetto Thacker Pass, un asset con un importante potenziale in termini di fornitura di litio. Si parla di quantità utili ad alimentare un milione di veicoli elettrici ogni anno. Niente male.

giacimento litio Nevada

Eppure, a causa delle attuali incertezze politiche, GM ha scelto di rinviare l’erogazione della seconda tranche di 330 milioni di dollari fino al 20 dicembre. Il ritardo è legato all’attesa di un prestito di 2,26 miliardi di dollari dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, non proprio scontato, ora come ora. Il perché? Il super prestito ora si trova ad affrontare rischi significativi a causa dei programmi politici dell’ex presidente Donald Trump.

Il tycoon, infatti, vorrebbe eliminare gli obblighi in favore dei veicoli elettrici e smantellare il Loans Program Office (LPO) nel caso in cui tornasse alla presidenza degli States. L’LPO è quel dipartimento che garantisce prestiti e garanzie sui prestiti per aiutare a implementare progetti innovativi nei settori dell’energia pulita.

I possibili cambiamenti politici evidenziano l’urgenza per le aziende minerarie di finalizzare i loro accordi di finanziamento prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2024, che potrebbero ridefinire il quadro normativo per l’industria dei veicoli elettrici. La decisione di General Motors, dunque, mette in luce il delicato equilibrio che aziende e investitori devono mantenere in un contesto politico in continua evoluzione.

general motors e joe biden

Con il supporto governativo per i veicoli elettrici potenzialmente a rischio, le aziende del settore devono affrontare incertezze crescenti. L’intersezione tra politica e affari sta diventando sempre più evidente, poiché i settori dipendenti dal sostegno governativo affrontano concretamente rischi esistenziali. Il mercato dei veicoli elettrici (americano e, perché no, globale), neanche a dirlo, potrebbe subire trasformazioni significative in base all’esito delle prossime elezioni presidenziali.

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