Sono tempi difficili per Volkswagen, che sta iniziando ad attraversare quella che sembra una dura crisi. Un momento molto complesso dovuto da vendite in calo e, soprattutto, gli elevati costi che stanno penalizzando i profitti, persino più di quanto inizialmente stimato dagli esperti. Il Gruppo Volkswagen ha infatti presentato i risultati del terzo trimestre, e non sono per niente positivi.
Gruppo Volkswagen, situazione drammatica: terzo trimestre dell’anno peggiore di quanto previsto
Richiesta di mercato debole, costi energetici alle stelle, ambiente lavorativo in subbuglio a causa dei licenziamenti e chiusure dei stabilimenti sono soltanto alcuni dei problemi che sta affrontando il colosso automobilistico tedesco. Problemi che costeranno miliardi di euro al gruppo nei prossimi mesi.
Tra i principali grattacapi sicuramente la chiusura dello stabilimento Audi di Bruxelles, una batosta per il Gruppo Volkswagen. A questo si aggiunge il calo delle vendite in Cina, finora fondamentale per le casse di VW, che ora sono persino più basse di quanto stimato dagli analisti.
L’utile del gruppo, nel terzo trimestre 2024, è crollato del 64%, a 1.58 miliardi di euro, mentre i ricavi lordi sono riusciti scesi solo dello 0,5%, a 78.85 miliardi di euro. Secondo l’azienda, le vendite sono diminuite del 4%. “Questo dimostra l’urgente necessità di importanti riduzioni dei costi e aumenti dell’efficienza”, ha affermato il direttore finanziario di VW, Arno Anlitz.
Alla luce di ciò, l’amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, si è messo all’opera per salvare il salvabile. Secondo quanto affermano i sindacati, Blume sta per annunciare la chiusura di tre stabilimenti in Germania e il licenziamento di 23.000 dipendenti, ovvero il 20% della forza lavoro nel paese.
Tuttavia, i sindacati hanno annunciato che non gliela renderanno facile e daranno battaglia affinché Volkswagen mantenga la sua promessa di mantenere i posti di lavoro fino alla fine del decennio. Qualcosa che, alla luce dei risultati, sembra difficile che accada. Si prospettano tempi molto difficili per l’industria automobilistica europea.