Con l’arrivo (presunto) di una travolgente rivoluzione e conseguente invasione di veicoli a guida autonoma, diversi Paesi stanno facendo a gara per stare e restare in prima linea. La Cina ha aperto da tempo la possibilità di “testare” veicoli a guida autonoma di livello molto avanzato.
Molti altri Paesi, anche in Europa, stanno consentendo il traffico di veicoli a guida autonoma ma sotto il controllo e la supervisione costante dell’uomo, quindi non la “guida senza mani” pari o superiore al Livello 3.
Il governo malese si vuole inserire nella corsa alla legislazione d’avanguardia a riguardo. La Malesia, infatti, sta recentemente esplorando la possibilità di aggiornare le normative per favorire la digitalizzazione e l’introduzione di veicoli autonomi, come riportato dal New Straits Times.
“Dobbiamo guardare al futuro, perché anche se al momento non è ancora una realtà diffusa, potrebbe diventarlo tra 10 o 20 anni. È possibile che gran parte del nostro sistema di trasporto pubblico non richieda più conducenti umani, ma funzioni in maniera autonoma. Attualmente, però, la maggior parte dei mezzi ha ancora bisogno di autisti”, ha dichiarato il ministro dei trasporti malese Anthony Loke.
Il governo sta compiendo i primi passi per valutare come questo cambiamento possa essere realizzato, con l’obiettivo di apportare modifiche legislative che sostengano la digitalizzazione dei veicoli. Tuttavia, Loke ha chiarito che al momento non esiste una scadenza precisa, poiché il progetto pilota per i trasporti pubblici a guida autonoma è ancora in fase sperimentale.
“Il ministero dei trasporti è pronto a offrire il proprio sostegno. Ritengo che dobbiamo trarre ispirazione da altri Paesi che hanno già un quadro normativo consolidato. Al momento, la Malesia non ha una legislazione specifica per i veicoli autonomi, quindi dobbiamo guardare all’esperienza internazionale come modello di riferimento”, ha spiegato il ministro.
Loke ha aggiunto che il ministero è disposto a facilitare l’introduzione di queste tecnologie a livello legislativo, ma ha sottolineato che è essenziale valutare anche la loro commercializzazione, poiché avere un quadro giuridico senza una reale applicazione pratica sarebbe inutile.