L’industria automobilistica si trova di fronte a un bivio, e per Honda le incertezze legate alla politica statunitense rappresentano un freno significativo nell’espansione della sua gamma di veicoli elettrici in America.
La casa automobilistica giapponese, appena dopo aver presentato al CES di Las Vegas i suoi nuovi prototipi elettrici, ha espresso preoccupazioni per la posizione assunta dal presidente eletto Donald Trump sulle iniziative legate all’elettrificazione. Trump ha più volte criticato gli obiettivi di vendita dei veicoli elettrici e gli incentivi per i loro acquirenti, minando la fiducia di Honda nel futuro di questa tecnologia nel mercato statunitense.
Secondo Reuters, Noriya Kaihara, rappresentante esecutivo di Honda, ha dichiarato che l’azienda sarà “prudente” nell’implementare i suoi piani di elettrificazione in Nord America. Questo approccio cauto si estende anche alla produzione di batterie, che potrebbe essere limitata in Canada a causa delle incertezze politiche.
Al CES, Honda ha presentato i suoi concept della nuova linea elettrica “Honda 0”, tra cui un SUV destinato al mercato nordamericano e previsto per il debutto nella prima metà del 2026. Nonostante questa ambiziosa anteprima, la casa giapponese mantiene riserve sui suoi progetti futuri a causa delle potenziali implicazioni politiche.
Non è la prima volta che Honda mostra preoccupazione per i cambiamenti normativi negli Stati Uniti. Durante la campagna elettorale, Trump aveva proposto tariffe elevate sulle auto importate, un’ipotesi che potrebbe penalizzare gravemente le operazioni di Honda, soprattutto considerando che modelli come l’HR-V sono attualmente prodotti in Messico.
Shinji Aoyama, direttore operativo dell’azienda, aveva persino ventilato la possibilità di trasferire parte della produzione negli States qualora le tariffe diventassero una realtà. Con stabilimenti già operativi in stati come l’Ohio e l’Alabama, Honda potrebbe decidere di concentrare lì i suoi sforzi, compreso l’assemblaggio dei nuovi modelli elettrici attesi per il 2026. Tuttavia, l’incertezza politica rischia di rallentare il passo di un’azienda che si trova costretta a navigare tra ostacoli normativi e scelte strategiche difficili.