Il troppo stroppia: questa è la constatazione di Hyundai di fronte al rigetto da parte dei consumatori statunitensi di fronte all’eccesso di tecnologia all’interno delle autovetture. Un rigetto che non riguarda solo il marchio sudcoreano, ma che proprio lo stesso intende accogliere tornando ai pulsanti fisici al posto dei touchscreen. È stato lo stesso responsabile del design statunitense della casa automobilistica a prendere atto che gli automobilisti locali detestano la tendenza a sostituire i pulsanti fisici con i touchscreen ipertecnologici. Di conseguenza, le future Hyundai saranno dotate di più interruttori vecchio stile.
Hyundai prende atto del rigetto verso l’eccesso di tecnologia e ritorna ai pulsanti fisici
Molti lo chiamano effetto Tesla, ovvero la tendenza a sostituire i vecchi cari pulsanti fisici con sofisticati touchscreen all’interno dell’abitacolo. E Hyundai ha abbracciato con entusiasmo il trend instaurato dalla casa di Elon Musk. Scoprendo però che l’eccesso di tecnologia alla fine ha stancato i conducenti, provocando una vera e propria crisi di rigetto.
È stato il il vicepresidente di HDNA, Ha Hak-soo, ad affermarlo senza tanti giri di parole, nel corso di una conversazione con il Korea JoonAng Daily. Queste le parole rilasciate al proposito: “Mentre aggiungevamo schermi di infotainment integrati nei nostri veicoli, abbiamo anche provato a installare controlli basati su touchscreen, ma la gente non lo ha gradito”.
Per poi aggiungere: “Quando abbiamo condotto il test con il nostro focus group, ci siamo resi conto che le persone si stressano, si irritano e si innervosiscono quando vogliono controllare qualcosa in un attimo ma non ci riescono.” Soprattutto perché a questo erano abituate con i semplici pulsanti fisici.
Quella che doveva essere una facilitazione si è rivelata una complicazione
Le parole di Ha Hak-soo sono apprezzabili, in quanto prendono atto di una realtà che è sempre più evidente. In effetti, la tecnologia touchscreen ha reso possibile ai team di progettazione la creazione di cabine pulite e ordinate, all’interno delle quali il conducente ha la disponibilità di un gran numero di configurazioni delle funzioni di un’auto, molte più di quante sarebbero mai state possibili utilizzando esclusivamente i pulsanti fisici.
Quando la vettura è parcheggiata, l’utilizzo di questi touchscreen sembra assolutamente naturale e in grado di agevolare le operazioni. Il quadro, però, muta completamente quando l’auto si trova in movimento, in particolare su percorsi non ottimali, ovvero su strade dissestate. Se l’auto si trova a dover fare i conti con dossi o buche, costringendo il guidatore alla massima attenzione, le operazioni con l’interruttore digitale diventano proibitive. A rendere le operazioni frustranti è la constatazione che in questo caso richiedono più tempo e sforzi di quando le funzioni implicavano l’uso di un pulsante o di una manopola.
Ora Hyundai intende riconsiderare il problema
Hyundai, dal canto suo, è a conoscenza da tempo dei sentimenti contrastanti dei conducenti statunitensi nei confronti della tecnologia touchscreen. E, di conseguenza, si è impegnata a mantenere i controlli fisici all’interno delle sue auto. La Ioniq 5 recentemente rinnovata ha già tratto vantaggio da questa constatazione, cercando di moderare l’utilizzo della stessa.
Un ritorno al passato sicuramente apprezzabile, che tuttavia non esclude nulla per il futuro. Proprio il team di progettazione nordamericano di Hyundai ha infatti suggerito al quotidiano coreano JoonAng Daily la possibilità di un mutamento nell’atteggiamento dei clienti nei confronti dei touchscreen, in futuro. A spingerli in tal senso, in particolare, potrebbe essere un affinamento dei sistemi di assistenza alla guida. Ove riescano a permettere un maggiore rilassamento dei conducenti, potrebbero porre le basi per un maggiore apprezzamento verso quei touchscreen che, al momento, non riscuotono grandi consensi.
Naturalmente, la constatazione di quanto sta accadendo negli Stati Uniti potrebbe aprire la porta ad un ritorno dei pulsanti fisici anche nel resto del mondo. E spingere in tal senso molte case che stanno spingendo per l’utilizzo di sistemi sempre più sofisticati, ma anche costosi.