Hyundai e Kia 17 città gli fanno causa per i furti d’auto ispirati da TikTok

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Vediamo i motivi che hanno spinto le città a fronteggiare i due marchi nelle aule di tribunale
Kia Boys

La vicenda dei Kia Boys sembra destinata a riservare sorprese in serie. La serie di furti portati avanti da giovani dotati di passamontagna su queste vetture, ispirata dai video ormai virali su TikTok, è infatti approdata nell’aula di tribunale negli Stati Uniti. Sono state ben 17 le città di ogni parte dell’Unione che hanno deciso di fare causa alle case automobilistiche coreane Hyundai Motor e Kia Corp per la mancata installazione di tecnologia antifurto su milioni di modelli. Una causa che le due case chiedono naturalmente al giudice di respingere.

Le cause in questione sono arrivate dopo una vera e propria ondata di furti, con un metodo che è stato reso popolare non solo da TikTok, ma anche da altri social media. Tra i centri che hanno optato per la giustizia civile ci sono New York, Cleveland, San Diego, Milwaukee, Columbus e Seattle.

Oltre alle municipalità, i due marchi sudcoreani si trovano di fronte ad una class action intentata dai consumatori. Dovuta anch’essa ai dilaganti furti d’auto dei veicoli prodotti dalle due case ha come posta in gioco 200 milioni di dollari. Se un giudice non dato il suo benestare, il secondo round della vertenza è comunque fissato per la fine di questo mese.

Hyundai e Kia, la questione degli immobilizzatori

Com’è noto, Hyundai e Kia fanno parte dello stesso conglomerato. Entrambe hanno fatto una scelta che si è rivelata poco accorta, non dotando le proprie vetture di immobilizzatori. In particolare quelli che sono stati prodotti tra il 2015 e il 2019.

Gli stessi erano di serie nel 96% del parco auto circolante sul territorio statunitense sino al 2015, come ricordato dall’Highway Loss Data Institute for Highway Safety (IIHS). Nel restante 4% c’erano però molte autovetture dei due brand sudcoreani, che si erano potuti giovare nella scelta del fatto che la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) non rende obbligatoria la dotazione degli immobilizzatori, a differenza di quanto avviene in altri Paesi.

Con il trascorrere del tempo, questa decisione si è però rivelata assolutamente improvvida. Secondo i dati della polizia e delle amministrazioni statali, infatti, proprio i veicoli Kia e Hyundai rappresentano un’ampia quota delle auto periodicamente rubate in molte città degli Stati Uniti. 

Impossibile non collegare tale fatto all’assenza degli immobilizzatori elettronici, i quali sono in grado di rivelarsi un buon deterrente per i malintenzionati. A renderli tali il fatto di impedire l’accensione del veicolo nel caso in cui non siano riconosciuti i codici presenti nella chiave. Proprio dalla loro mancanza muove la causa delle città statunitensi.

TikTok non perdona

Una mancanza che non è sfuggita e che ha ispirato una serie di video su TikTok e altri social in cui si spiega come fare per rubare le autovetture delle due marche. Filmati che sono ben presto diventati virali, innescando voglia di emulazione in un gran numero di utenti, che hanno preso il tutto alla stregua di un gioco.

Una situazione ben presto finita fuori controllo, con una catena di furti sfociati in non meno di 14 incidenti e nella morte di otto persone. A denunciarla è stata proprio NHTSA, spingendo infine Hyundai e Kia a dichiarare che avrebbero offerto i necessari aggiornamenti del software in favore di 8,3 milioni di clienti.

Ciò non ha impedito la prosecuzione della causa da parte delle municipalità. Di fronte alla vertenza le case hanno affermato che non dovrebbero essere ritenute responsabili per i furti “derivanti da un fenomeno criminale senza precedenti sui social media”. Aggiungendo una postilla destinata a non essere gradita dai diretti interessati, in base alla quale le politiche permissive delle forze di polizia e il processo decisionale di bilancio che ha dimagrito le risorse destinate alla sicurezza pubblica e stradale, e alla prevenzione dei furti d’auto rappresentavano sicuramente cause più valide della mancanza degli immobilizzatori nell’ondata di furti in questione.

Kia Boys

Kia Boys, una situazione fuori controllo

Come abbiamo già ripetuto, la situazione è da considerare ormai fuori controllo. Il numero dei furti è ormai talmente elevato da spingere Progressive e State Farm, due delle maggiori compagnie del Paese, a opporre un deciso diniego di fronte alle richieste di polizze sui modelli più vecchi di Hyundai e Kia. A denunciare quanto sta accadendo è stata la CNN.

I dati sui furti sono del resto pubblici e a renderli tali è stato l’Highway Loss Data Institute. La pubblicazione delle richieste di risarcimento assicurativo ha in effetti confermato quanto già era ormai noto ai frequentatori più assidui dei social: i modelli dei due marchi sudcoreani fabbricati tra il 2015 e il 2019 vantano circa il doppio delle probabilità di essere rubati rispetto ad altri veicoli della stessa età. A renderli un bersaglio ideale il fatto che un gran numero di essi non presentano alcune delle tecnologie di base per la prevenzione dei furti d’auto. A differenza dei veicoli di altri produttori costruiti nello stesso lasso temporale.

Il riferimento è agli immobilizzatori elettronici, i quali basano il loro funzionamento sulla presenza di un chip del computer nell’auto e un altro nella chiave. Gli stessi che devono comunicare tra loro al fine di dare la conferma che la chiave è collegata realmente al veicolo in oggetto. Senza la chiave corretta, un immobilizzatore si assume l’incarico di non far muovere il veicolo.

Chi sono i Kia Boys?

Quello dei cosiddetti Kia Boys rappresenta un fenomeno sempre più pericoloso. I ragazzi che si dedicano al furto di autovetture ispirati dai video di TikTok e altri social sono sempre più numerosi e spericolati. Provocando non solo un aumento spropositato del numero dei furti, ma anche il proliferare di incidenti ad essi collegati.

Tutto è iniziato quando sul celebre social cinese adorato dagli adolescenti sono comparsi i primi video in cui i ladri professionisti di auto spiegavano il modo migliore di sottrarre le autovetture. Si è così innescato un vero e proprio passa parola che non ha tardato a portare la situazione su livelli sempre più preoccupanti.

La CNN ha infatti ricordato come nello Stato del Wisconsin i furti di Hyundai e Kia siano aumentati di circa 30 volte rispetto ai dati che avevano caratterizzato il 2019. Tutti operati da gruppi di ragazzi, i Kia Boys per l’appunto, che non hanno esitato a farsi riprendere mentre forzavano le serrature delle vetture adocchiate come obiettivo. Una volta entrati nell’abitacolo è per loro un gioco da ragazzi mettere in moto l’autovettura e dileguarsi velocemente.

Il fenomeno è diventato sempre più popolare, come dimostrano le 33 milioni di visualizzazioni raggiunte da alcuni account. A Los Angeles il numero di questi furti è aumentato dell’85%, una vera e propria inezia se rapportata al 1450% di incremento che ha caratterizzato St. Louis, in Missouri. Mentre a Milwaukee due terzi delle vetture rubate nel corso del 2021 erano quelle di Hyundai e Kia.

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