Hyundai e Kia: i combustibili sintetici, una speranza per il futuro?

Ippolito V
Oltre all’elettrico, Hyundai e Kia valutano dei sentieri alternativi, compresi i combustibili sintetici: ci sono delle speranze concrete?
Hyundai logo

Hyundai e Kia sono indiscutibilmente tra i principali produttori di auto a livello globale. Entrambe le aziende stanno facendo sforzi significativi per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la mobilità sostenibile, investendo massicciamente nello sviluppo di veicoli a zero emissioni. Tuttavia, sono consapevoli dei limiti delle auto elettriche a batteria (BEV), tra cui il costo elevato, l’autonomia limitata e i lunghi tempi di ricarica. Pertanto, stanno attualmente cercando soluzioni efficaci per rispondere ai bisogni concreti percepiti a livello globale.

Hyundai e Kia non chiudono le porte ai combustibili sintetici

Hyundai Ioniq 5 N

Riguardo alle BEV, la loro adozione è stata notevolmente diversa da una regione all’altra e addirittura da un Paese all’altro. Ad esempio, mentre nei Paesi scandinavi rappresentano una realtà consolidata, in Italia persistono molte criticità. Questo è solo un esempio che colpisce direttamente noi, ma si potrebbero fare facilmente altri confronti. Di fronte a ciò, Hyundai e Kia stanno esplorando alternative, tra cui le vetture a idrogeno e i combustibili sintetici.

Entrambe le case automobilistiche hanno dimostrato un forte interesse per i veicoli a idrogeno, introdurrendo nel mercato modelli come la Hyundai Nexo e la Kia Niro Fuel Cell. Questi veicoli presentano vantaggi come un’autonomia superiore, tempi di ricarica più brevi e costi inferiori. Tuttavia, il lato negativo è rappresentato da una rete di distribuzione poco sviluppata, soprattutto in Europa, e la situazione non è molto diversa negli Stati Uniti. Ad esempio, la Toyota ha definito il fiasco della Hilux come un errore di valutazione riguardo agli sviluppi di infrastrutture adeguate.

Kia logo

La seconda opzione considerata da Hyundai e Kia riguarda i combustibili sintetici, noti anche come e-Fuel. Questi, prodotti da fonti rinnovabili come l’energia solare o eolica, consentono di alimentare i motori a combustione interna senza emettere gas serra. Nonostante l’esenzione post 2035, gli e-Fuel appaiono come un progetto di difficile attuazione. Anche le realtà tedesche, che ne sono tra i principali promotori, hanno registrato risultati contrastanti. Hyundai, dal canto suo, ha avviato investimenti, ma la tecnologia è ancora nelle fasi iniziali.

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