Nel corso della sua attività, Tesla ha spesso saputo tirare fuori dal cilindro delle soluzioni innovativa, anche nella produzione. Tra le ultime idee apportate, una riguarda le cosiddette Giga Press. Altro non sono che una tecnica inerente alla realizzazione delle scocche, alternativo al solito modus operandi. Potenza e dimensioni mai raggiunte prima consentono alla compagnia di ottimizzare le risorse. E lo stesso conta di fare Hyundai, altrettanto votata al metodo “hypercasting” presso i suoi stabilimenti. Lo racconta Hankyung, testata di solito ben informata sulle vicende dei marchi locali. Un non addetto ai lavori forse farà fatica a comprendere la portata dell’innovazione, ma si tratta di un’idea dalla portata epocale.
Hyundai: come cambia la produzione sul modello della Tesla
La ricostruzione dei piani tenuti in serbo è parecchio dettagliata, sia nella tecnica sia nei vantaggi associati. Andiamo allora per gradi e scopriamo insieme cosa lo rende tanto evoluto da far gridare alla rivoluzione. In alcuni stampi di fusione, Hyundai introdurrà una lega di alluminio, la quale verrà fatta raffreddare all’interno, in maniera da ricavare il telaio. Non abbiamo elementi a sufficienza per affermare con assoluta certezza se quanto svelato corrisponda al vero, di certo, però, un grosso piano è in programma. Altrimenti, si farebbe fatica a giustificare il brevetto depositato con nome “hypercasting” nel competente ufficio degli Stati Uniti lo scorso 21 agosto.
La metodologia appena illustrata comporta il lavoro su stampi di grandi dimensioni, da cui il minor numero di pezzi da produrre. Ne consegue un risparmio di tempo, oltre alle operazioni di saldatura e assemblaggio. In definitiva, si otterrebbe il massimo risultato al minimo sforzo, pure sotto il profilo economico.
In un unico processo verrebbe assorbita l’intera procedura, per un circolo virtuoso sulla carta capace di fare le fortune della Hyundai. Che nel frattempo lavora con assiduità per inaugurare entro il 2026 il suo centro di fusione e stampaggio. Non una strategia tanto comune, preferendo le aziende affidarsi a terze parti specializzate per l’acquisto di macchinari pronti all’uso.
Di esempi se ne contano numerosi, dalla Volvo alla sopracitata Tesla. In controtendenza al trend generale della filiera, Hyundai Motor intende contare solo sulle proprie forze. Una delle lezioni apprese dalla crisi degli approvvigionamenti è, appunto, l’importanza di essere indipendenti.
Sebbene nessuno si auguri che una situazione così drammatica ricapiti, la previdenza non è mai troppa. Invita a tenere alta la guardia il gruppo Volkswagen, reduce da un periodo complicato, segnato da enormi ritardi nelle consegne per i danni che le inondazioni in Slovenia hanno colpito il partner KLS Ljubno.