La sostenibilità delle auto non è solo quella data dall’elettrificazione dei veicoli. Anche i tradizionali lubrificanti dei motori endotermici possono contribuire a ridurre i consumi, migliorare l’efficienza dei motori e contribuire al rispetto dell’ambiente.
Come i nuovi lubrificanti contribuiscono alla sostenibilità
A confermare un trend particolarmente interessante sono i dati del Rapporto 2024 Lubrificanti e Sostenibilità dell’Unione Energie per la Mobilità (UNEM). Qui si legge come, tra le altre cose, i lubrificanti di ultima generazione riducano in media tra il 2,5% e il 3% dei consumi di carburante. In termini di sostenibilità ci sono poi da considerare tutti gli aspetti legati alle materie prime e all’imballaggio.
Per quel che riguarda le materie prime, infatti, gli oli oggi prodotti sono molto più fluidi rispetto a quelli tradizionali e questo consente una riduzione dell’energia necessaria per avviare il motore. Sebbene 3% possa apparire un dato marginale e minimo va comunque contestualizzato in un mercato, come quello europeo e soprattutto italiano, dove il parco auto circolante è ancora a benzina, diesel e GPL/metano e, quindi, le riduzioni di emissioni iniziano a essere significative.
Un altro orientamento di quest’industria è quello di utilizzare materie prime derivanti dall’economia circolare per realizzare le basi lubrificanti. Il ricorso alla rigenerazione degli oli minerali esausti, per esempio, contribuisce alla decarbonizzazione dell’intera filiera. La filiera produttiva dei lubrificanti ha il maggior impatto ambientale durante l’estrazione e la lavorazione delle materie prime. In queste fasi, infatti, spiega il Rapporto dell’UNEM, vi è un enorme consumo di energia e acqua con la creazione di grandi residui di produzione. Va quindi adottato un approccio di economia circolare per il quale impiegare colture che non siano in concorrenza con l’industria alimentare. È stata quindi realizzata la luSC List- Lubricant Substance Classification, una lista contenente le materie prime e le sostanze utilizzabili valutate secondo il loro impatto ambientale.
L’altro grande impulso alla sostenibilità arriva, ovviamente, dal ricorso dall’utilizzo di fonti rinnovabili nei vari step della filiera così come dal ricorso a imballaggi completamente riciclabili come l’acciaio, il PE e il PET. Attualmente, evidenzia il Rapporto 2024 dell’Unione Energie per la Mobilità, non c’è una soluzione che prevale sulle altre e i risultati più convincenti arrivano dall’utilizzo contemporaneo di ciascuna di esse.